«Gay da curare». Il professore: mai detto | Cronaca | www.avvenire.it

Una tempesta in un bicchier d’acqua, come troppo spesso accade in fatti del genere. «Il mio intento non era assolutamente quello di offendere o di attaccare qualcuno, come è stato scritto e la polemica che si è accesa, a mio avviso, è slegata dal contesto reale». Anche perché «mai ho considerato l’omosessualità una malattia da curare e ancor meno ho pensato che pedofilia e omosessualità siano collegate». Lo precisa il professor Enrico Pavanello, da molti anni stimato docente di religione nella scuola convitto Foscarini di Cannaregio, a Venezia, che sollecitato dai suoi studenti del quarto anno ad una riflessione sui diritti dei gay, ha distribuito degli appunti scritti a mano che poi un ragazzo ha postato su Facebook.

Apriti cielo, da Mara Carfagna a Paola Concia, a Franco Grillini, sono arrivate durissime prese di posizione. E qualcuno ha anche chiesto anche la testa del professore. Ma che cosa aveva scritto Pavanello? «L’omosessualità? È una predisposizione ma è reversibile, si può curare. Possiamo aiutare l’omosessuale a mettersi in discussione». E ancora: «L’omosessualità è una ferita che affonda le radici in bisogni affettivi inevasi». L’insegnante ha provato a spiegare quelli che sono i pericoli della “cultura gender”. «Secondo questa ideologìa, il genere non coincide più con il ruolo. Non c’è nulla di originario, tutto può essere cambiato, c’è l’idea che la famiglia sia una mera creazione del cristianesimo. E se venisse lasciato spazio a questa ideologìa, che cioè dev’essere l’orientamento sessuale a decidere – si legge ancora nel foglietto passato agli studenti – si dovrebbe allora dare spazio pubblico anche alla pedofilia, alla poligamia. In Olanda hanno riconosciuto anche un partito di pedofili».

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