“Gettala nella pattumiera, soffocatela se è femmina”. | Facebook

Un interessante reportage sull’inferno velato: “Una ragazza è una minaccia permanente per i dogmi e la morale islamici. Essa è l’oggetto potenziale del crimine, sgozzata dal padre o dai fratelli per lavare l’onore macchiato. Perché l’onore degli uomini musulmani si lava con il sangue delle ragazze! Chi non ha udito delle donne urlare la loro disperazione nella sala parto dove hanno appena messo al mondo una figlia invece del figlio desiderato, chi non ha sentito alcune di loro supplicare, invocare la morte sulla loro figlia o su loro stesse, chi non ha visto la disperazione di una madre che ha appena messo al mondo la sua simile, che le rinfaccerà le sue proprie sofferenze, chi non ha sentito delle madri dire: “Gettatela nella pattumiera, soffocatela se è femmina”, per paura di essere pestate o ripudiate, non può comprendere l’umiliazione di essere donna nei Paesi musulmani”. Di seguito vorrei riflettere su alcuni episodi di intolleranza accaduti in Italia e all’estero:

Qualcuno ne approfittava per rovistare negli armadietti rubando portafogli, telefonini ed altri beni degli ignari soci. I Carabinieri della Compagnia di Alba, raccolte le denunce e le segnalazioni dei titolari del centro sportivo, hanno eseguito una serie di appostamenti nei pressi degli spogliatoi dove più di sovente si verificavano i furti fingendosi loro stessi clienti per non dare nell’occhio. Il mistero è stato svelato l’altra sera: è stata bloccata una ragazzina di 10 anni di nazionalità marocchina che, dopo aver rovistato nelle borse e vestiti dei soci trovando in qualche caso le chiavi degli armadietti in cui vengono custoditi soldi ed effetti personali, ne stava aprendo alcuni per impossessarsi del contenuto. I militari hanno immediatamente avvertito i genitori della bimba, una coppia di marocchini 40enni con regolare permesso di soggiorno che vivono e lavorano entrambi come operai in città, accompagnandola a casa. Qui i Carabinieri hanno scoperto che era il fratello della minore, uno studente delle superiori 16enne ad indurre sua sorella a commettere quei furti nel centro sportivo ed a beneficiare di volta in volta del bottino da lei racimolato .Il minore ha poi ammesso le proprie responsabilità consegnando ai Carabinieri spontaneamente 200 euro in contanti che, dai successivi accertamenti, sono risultati essere frutto di altrettanti furti commessi in palestra, sempre con la stessa tecnica dalla bambina, ai danni di quattro soci a cui erano spariti i portafogli.Il ragazzo è stato denunciato dai Carabinieri di Alba al Tribunale dei Minori di Torino con l’accusa di furto aggravato in concorso con altro minore non imputabile determinato al reato, mentre la refurtiva recuperata sarà a breve restituita ai legittimi proprietari derubati.

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