“Giornata della Donna”

Tra l’8 marzo 1908 e l’8 marzo 2019 nella n/s Italia sono passati centoundici anni legati alla condizione sociale in cui vivono le donne .

Pare nella storia moderna che sono state 129 donne operaie della filanda Cotton di New York che hanno perso la vita in un incendio, mentre cercavano di difendere il loro diritto di lavoro, con un minimo di tutela e rispetto della loro dignità di persona umana e di lavoratrici scioperando per contestare le condizioni in cui erano costrette a lavorare.

Quel giorno il proprietario Mr.Johnson bloccò le porte della fabbrica, ma subito scoppiò un incendio e le 129 operaie, tra cui molte italiane, persero la vita per un minimo di tutela e rispetto della loro dignità di persona umana e di lavoratrici .

Rosa Luxemburg, una propagandista socialista tedesca, propose una “Giornata Internazionale” di lotta a favore delle donne : un movimento di ispirazione popolare, assumendo una importanza mondiale, per cui divenne in seguito denominata la Giornata della Donna”, ulteriore occasione per far conoscere all’opinione pubblica ed alle Istituzioni i problemi della donna.

La ricorrenza dell’8 marzo, che continua ad avere una cadenza annuale, è diventata il simbolo del ricordo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso degli anni, il punto di partenza del proprio riscatto, ancora oggi viene celebrata per porre all’attenzione delle Istituzioni tematiche d’attualità, anche nel lungo processo dell’unificazione europea, come una speranza di democrazia, giustizia, pace.

Soprattutto, di non vedere cadere taluni fondamentali valori etici e sociali che possono produrre un profondo divario tra situazioni Legislative nel “problema donna” che resta, pur sempre, protagonista privilegiata del cambiamento in continua evoluzione della n/s società, dove si tenta ancora di distruggere il principio fondamentale della famiglia che è la cellula della n/s società.

Cambiamento, fra i due sessi, indirizzati alla ricerca di una vita individuale e coniugale in cui si possa esprimere il meglio di sé e per il bene comune, anche se si “starnazza” di aiuti alla famiglia che non è sola quella dei pannolini, assegni familiari ed altre necessità !

Anche se si assiste ad una “fragilità” della famiglia, ad una comunità “bersagliata” da nuovi disagi sociali, ad una basculante società bizzarra, la donna la madre la sposa sono sempre, ancora, in grado di rispondere alle debolezze dell’etica rispetto alle situazioni del quotidiano che diminuiscono il valore e le modalità educative verso le giovani generazioni.

Non si deve ignorare che esistono altre famiglie, e sono tantissime, dove insiste un malato in stato vegetativo, un malato psichico in cerca di una Giustizia Legislativa da ben 40 anni, quello fisico che trova ancora “intralci architettonici” nelle strade delle n/s città e dei n/s paesi, dove la maggioranza “vive” mediamente con euro 285,66 al mese, che i “paladini della famiglia” difendono solo a parole .

Non è vergognoso e scandaloso tutto ciò, mentre si dilapidano mezzi finanziari per spese inutili ? mentre tutti sono in cerca della ribalta televisiva, nella certezza che “sposare” la causa “famiglia” porti consensi, ma alle parole ci vogliono i fatti !

E’ opportuno ricordare madri, sorelle vittime indifese di violenze d’ogni genere, di stupri ricorrenti, che lasciano nella “vittima” ferite profonde nel corpo e nell’anima!

Ricordo quelle donne casalinghe eroine sociali, angeli della famiglia che devono “combattere” quasi quotidianamente con la presenza in famiglia di congiunti disabili siano essi fisici, malati in stato vegetativo, malati psichici, senza adeguati specifici Provvedimenti Legislativi finalizzati ad alleviare le sofferenze fino alla fine della vita.

Pare che si vada uniformando un “caso” molto delicato, importante e grave per la salute dei cittadini in quanto logiche di convenienza, come si vocifera, in nome del concetto supremo economico di risparmio, si tende ad abbandonare al loro destino pazienti dimettendoli anzitempo dalle Strutture Ospedaliere, ancor più gravi se questi sono disabili, anziani ed in condizioni di fine vita. Questa è eutanasia “fuori” dalla legislazione vigente in Italia, una omissione di soccorso, un reato penale !

Il problema femminile, soprattutto la mamma non può essere ricordato solo in questa Giornata, ma nella quasi certezza di continuare a proporre soluzioni atte a risolvere anche quelle specificità di essere donna, riconoscendo il loro ottimo lavoro di laboriosità e di ingegno sia nel sociale che nel politico, parità di partecipazione non ancora efficienti ed efficaci in qualche parte del mondo .

Non si possono ignorare le RR: Suore, come le Figlie di San Camillo nella massima parte straniere ed Infermiere, che hanno lasciato i loro Paesi, le loro case, il loro parenti, per prestare la loro utile opera nelle diverse Case di Riposo in Italia .

Per la cronaca dapprima divenne nel ricordo la “Giornata Internazionale” dai Movimenti di Ispirazione popolare, in seguito denominata “Giornata della Donna”, occasioni per far conoscere all’opinione pubblica ed alle Istituzioni i problemi della donna, assumendo una importanza nazionale e mondiale.

Devo ricordare che la celebrazione ufficiale della “Giornata della donna” in Italia, decisa dal Governo Andreotti nel 1979, è avvenuta a Roma al Palazzetto Venezia, ricordo molto bene con il tema “Le donne nell’Europa per una uguaglianza reale”, tematica svolta dall’Onorevole Ines Boffardi “Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri alla Condizione Femminile”, oggi personaggio istituzionale poco ricordato !

Comunque è stata la valorizzazione del vero cambiamento della condizione delle donne ed oggi 2019,questa possibilità resta in continua evoluzione della n/s società, che passa attraverso il superare ruoli tradizionali, differenziati e specifici per i due sessi.

Lo ricordo benissimo in quanto in quel periodo ero Direttore di Sezione della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Capo della Segreteria Particolare del Sottosegretario di Stato, con l’incarico specifico di coordinare la condizione femminile .

Devo considerare che ricordo quelle evenienze da Cattolico e privo di ogni riferimento Politico, dove è stata ed è tutt’ora una rievocazione sulla quale eticamente si dovrebbe far calare il “sipario” del silenzio, in quanto ha lasciato nel mio intimo molte perplessità, dubbi e sconcerto visto che nessuno si è ricordato a tutt’oggi e da nessun Governo l’opera meritoria iniziata dall’Onorevole Ines Boffardi, nel Governo 4° e 5°Andreotti .

Questo meritevole incarico di Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, voluto dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini, fu la prima persona che ufficialmente in Italia ha portato avanti con appassionata e responsabile dedizione quel “Sottosegretariato di Stato alla Condizione Femminile” in un periodo, molto polemico dettato dalle teorie femministe, che volevano vendere il loro corpo senza ritegno .

E’ stato un lavoro importante, duro, silenzioso, necessario quale atto a rivitalizzare ed a valorizzare la donna-persona nella società e nelle Istituzioni, condizione che fin oggi è stata svolta dal già Ministero per le Pari Opportunità, oggi non bene definito “buon periodo” .

La ricorrenza dell’8 marzo continua ad avere una scadenza annuale ed ancora oggi giustamente, viene celebrata per porre all’attenzione delle Istituzioni ulteriori tematiche d’attualità, anche nel lungo processo dell’Unificazione Europea, come una speranza di democrazia, giustizia, pace.

Obiettivi questi ultimi, soprattutto, di non vedere cadere taluni fondamentali valori etico-sociali che possono produrre un profondo divario tra situazioni Legislative nel “problema donna” che resta pur sempre, protagonista privilegiata del cambiamento in continua evoluzione della nostra società, dove si tenta di distruggere il principio fondamentale della famiglia che è la cellula fondamentale .

Cambiamento che superando i ruoli tradizionali fra i due sessi, nel consesso sociale, entrambi sono indirizzati alla ricerca di una vita individuale e coniugale in cui ciascuno possa esprimere il meglio di sé e per il bene comune, anche se si “starnazza” di aiuti alla famiglia da parte di tutti i Governi, famiglia che tutti predicano di difendere e che non è sola quella dei pannolini, assegni familiari e via discorrendo .

Non si deve ignorare quelle famiglie, che sono tantissime, dove insiste un malato psico-fisico in cerca di una giustizia Legislativa da ben 40 anni) e dove lo stesso disabile con altri, vive anzi sopravvive mediamente con euro 267,57 al mese ! Non è vergognoso tutto ciò ?

Comunque ancora oggi è di grande rilievo umano e civile la donna che in famiglia in prima persona e nella società subisce effetti negativi per la carenza di opportuni Servizi Sociali, dove non è errato ricordare quelle donne, madri, sorelle, spose vittime indifese di violenze d’ogni genere, soprattutto di stupri ricorrenti, che lasciano nella “vittima” profondi solchi, quasi irreparabili, di natura oltreché fisica anche psichica ?

O di quelle donne casalinghe, vere “eroine sociali ” che devono “combattere senza armi adeguate” quasi quotidianamente con la presenza in famiglia di congiunti disabili fisici, soprattutto psichici ?

Di grande rilievo, comunque ancora oggi, è l’abitudine di addossare alla donna la soluzione di molteplici problemi connessi alla vita familiare, dove insistono carenze di efficienti Servizi Sociali, dove da qualche tempo si intrecciano molto bene modi sempre più efficienti di collaborazione fra i vari membri della famiglia, iniziative presenti nelle giovani generazioni.

La problematica femminile, anche a livello europeo, non può essere considerata alla stregua di “settore” o di rievocazione di una “Giornata”, ma assunta come una metodologia di continuare a proporre soluzioni di problematiche di carattere femminile, che tengano soprattutto conto della specificità dell’essere donna.

Questo il significato del ricordo della “Giornata della Donna” che sancisce l’importanza di taluni valori fondamentali etico-sociali nella consapevolezza e nell’augurio di un rinnovamento continuo della società verso valori umani e di bene comune fra il genere umano.

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° “ Andiamo avanti con speranza !”

 

Previte

 

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