Il Governo darà risposte concrete, necessarie, urgenti nelle riforme inerenti la disabilità?

E’ persona disabile colui/ei che presenta menomazioni di vario genere che gravità nella sfera motoria, è persona handicappata colui/ei che presenta una minorazione psichica.
Sono “svantaggi” che ne condizionano l’inserimento nella vita sociale, ma in quel corpo sofferente è possibile riconoscere un segno che incarna il dolore, evoca la fragilità e denuncia il limite di condizione umana : tutte necessità di riforme, di vere riforme, nell’era delle riforme tanto declamate ed auspicate!
La vicinanza fra le due “difformità”, che abbiamo sommariamente descritte, non deve essere solo di assistenza materiale che coinvolge l’aspetto di problemi di vita sociale, ma comporta la difesa della dignità dell’uomo sofferente, della persona bisognosa più di altra dove spesso le iniziative separate, non coordinate, sono totalmente inefficaci e tali da considerare queste “persone” morti sociali.
Bisogna, quindi, combattere la cultura dell’assistenzialismo che ghettizza tutto il mondo della disabilità, introducendo la cultura del prevedere e provvedere per ogni sua necessità ed urgenza.
Quel quotidiano catastrofismo, quel rinnegare col silenzio ogni diritto ed aiuto morale, quel continuo diverbio politico allontana ogni possibile intervento sulla persona “malata” e concentra in un sordido egoismo ogni interesse in perfetta antitesi con il senso della solidarietà e della fratellanza.
La società sta perdendo la fiducia nelle Istituzioni, perché queste hanno forse dimenticato che le ingiustizie sociali hanno spesso originato eversione da precisi codici etici!
Una piccolissima speranza è rimasta in noi dopo aver presentato al Governo Berlusconi il 17 aprile 2005 nella Sala Verde di Palazzo Chigi in occasione della “ Giornata della Depressione” un mio progetto di possibile attuazione verso i malati psico-fisici che si ritiene necessari ed urgenti, il cui esito non è stato recepito con quell’urgenza che è assolutamente necessaria, ancora oggi giugno 2014, condensate nelle n/s Petizioni col n. 308 al Senato della Repubblica e col n.31 alla Camera dei Deputati del 18.3.2013:

1) Eventuale costituzione di un Fondo Speciale Economico (Dopodinoi) ;

2) possibile attivazione della ricerca scientifico-farmacologica sulle malattie mentali ;

3) aggiornamento assegni di assistenza ;

4) deducibilità dal reddito complessivo agli effetti IRPEF delle spese socio-alberghiere ;

5) riforma Ospedali Psichiatrici Giudiziari, chiusura, ancora, rinviata al 31 marzo 2015 ;

6) proibizione della terapia elettroconvusionante e braccialetto elettronico ;

7) aumento posti letto negli Enti Ospedalieri per ricoveri in cura malattia mentale e TSO ;

8) riqualificazione Operatori Sanitari ;

9) nelle strutture residenziali esistenti, spazi verdi per una assistenza moderna e funzionale.

Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, Signori della Politica, Signori Parlamentari saranno tenuti nella migliore considerazione queste realtà ? Le anela il mondo della disabilità, le vuole le famiglie di questi sventurati, lo vuole sperare e soprattutto credere la pubblica opinione!

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° : “ Andiamo avanti con speranza !”

Previte

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

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