Hanno suonato le loro trombe, ora suoniamo le nostre campane

Siamo nel terzo millennio cristiano e non cristiano, però constatiamo che i vincoli etici o della morale preposti all’osservanza delle “norme” sono “allentati”, nessuno né tanto meno le Istituzioni vogliono essere vincolati e nessuno si sente responsabile.
L’etica moderna è forse per un invito a trasgredire
?, mentre una volta esisteva la virtù del frenare !

1.) Assistiamo, a volte, increduli, all’affermarsi del fenomeno della frammentarietà del sapere e proprio per questo rende difficile e spesso vana la ricerca di un senso.

Non pochi si chiedono se abbia ancora senso porsi una domanda sul senso” ( Punto 81 Capitolo VII° Lettera Enciclica “Fide et Ratio” del Beato Giovanni Paolo II°.) . Una degradazione della ragione, senza ricercare la verità .

Una argomentazione filosofica e dottrinale molto profonda che viene consigliata a tutti per interpretare il mondo e la vita dell’uomo moderno .

Questo passo del Beato ci invita a raccogliere la realtà in tutta la sua drammaticità, anche quella nell’ambito politico, capirlo e valutarlo, perché esiste il timore di perdere quei diritti che fanno parte dell’etica civile, cioè il rispetto della dignità della persona che una progressione, anche di norme giuridiche tentano di cancellare .

La n/s società sta perdendo la fiducia nelle Istituzioni, perché quest’ultime hanno forse “dimenticato” che le ingiustizie sociali hanno spesso originato eversione da precisi codici etico e culturali.

La gente aspetta risposte concrete e non chiacchiere !

2.) La condizione sociale, storico e culturale dell’uomo oggi è capire, in una sorte di solidarietà, chi è il prossimo, chi si trova nella necessità di esigenze e se possiamo diventare prossimo dell’altro nella misura in cui condividiamo le sue difficoltà.

In una parola come ci comportiamo di fronte a chi è nel bisogno. Il n/s tempo pare inaridirsi !

Tutti lo vediamo nel rissoso clima di antagonismo politico, testè “finito”, nelle diverse argomentazioni culturali e sociali .

In questo clima di crisi economica, nonché morale, è necessario che ci riprendiamo, almeno per noi cristiani, certi valori socio-morali che tutti insieme, anche se persi, possiamo rifare nostri.

Perché tutto questo dire ! perché come afferma il Cardinale Dionigi Tettamanzi nello “Sguardo di Cristo” un libro che ci incammina all’alba del terso millennio la coscienza è il luogo nel quale si elabora concretamente un dialogo dell’uomo con se stesso “, dove si pone maggiore attenzione a quanto avviene nel quotidiano vivere, dove siamo tutti compartecipi e responsabili della verità . Ma questo avviene ?

3.) E veniamo, in breve, ai fatti concreti, l’ultimo dei quali ci lascia frastornati : le elezioni ultime politiche .

Avevamo esaminato prima delle votazioni essere necessario per ottenere una governabilità del Paese applicare un sano bipolarismo e “non expedit “( che nella Chiesa Cattolica è una formula che significa un divieto ), “sistema politico”dovuto a ragioni di opportunità e motivi sostanziali, in quanto sapevano tutti, o si prevedeva, che insisteva nel Paese il finale della non governabilità .

La legge elettorale va cambiata, con criteri di democraticità ammettendo nelle diverse Istituzioni i possibili candidati scelti dall’elettore, ma con due soli schieramenti politici : quando uno non và, si passa all’altro, come vige in quasi tutte le Nazioni a livello mondiale .

Il 5% del crollo dell’elettorato alle votazioni, passa dal 80% al 75%, vale a dire che 1 italiano votante su 4 non ha votato, mentre sorge, a parte la scelta della consulta elettorale nell’infausto e freddo mese di febbraio, il dubbio insistente sulla domanda : i cattolici, che costituiscono 80% del mondo cattolico : hanno tutti votato ?

4.) Infine ci si domanda è veramente possibile ed ha un senso concepire che con grande naturalezza non si dia corso ad una estrema esigenza, ambita dall’opinione pubblica urgente e necessaria nel Paese, invece di assistere ad idee stratosferiche ed insulti che rimbalzavano da un Partito ad un altro, da Movimenti politici ad ideali privi di un fondamento civico e morale, il tutto che non ci stupisce più di tanto, ma amareggia il constatare una siffatta realtà sociale che in parte viene accettata o addirittura tollerata, con nessuno valore, nessun fine, in una atmosfera alquanto confusa, soprattutto nel non ascoltare le priorità e le necessità della gente e dell’elettorato anche cattolico .

E questo è stato un grosso errore, tra altri, che ci porta alla vittoria del relativismo, tanto declamato.

Previte

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