Hillary Clinton: “Sulla libertà religiosa il mondo scivola indietro”

Presentato il rapporto annuale del Dipartimento di Stato: più di un miliardo di persone vive in Paesi che reprimono i loro diritti

Hillary Clinton

di alessandro speciale

“Pensare, credere o dubitare. Parlare o pregare. Riunirsi o stare da soli”: sono i ‘verbi’ della fede elencati dal Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo stilato come ogni anno dal Dipartimento di Stato Usa e diffuso il 30 luglio. Gesti e azioni che, oggi più che mai, nel mondo possono mettere in pericolo chi li pratica.

“Più di un miliardo di persone vive in Paesi dove i Governi sistematicamente reprimono i loro diritti”, ha detto il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, in occasione della presentazione del Rapporto per il 2011. Sul fronte della libertà religiosa, ha aggiunto, “il mondo sta scivolando indietro”.

In prima fila tra i Paesi che reprimono il diritto alla fede e alla sua espressione ci sono i ‘soliti sospetti’ di sempre: Cina, Eritrea, Iran, Corea del Nord, Arabia Saudita, Sudan, Birmania e Uzbekistan, qualificati come Paesi che suscitano “particolare preoccupazione”.

Quasi tutti i gruppi religiosi sono a rischio in qualche parte del mondo: i Baha’i e i Sufi in Iran, i cristiani in Egitto, gli Ahmadi (un movimento dell’islam sunnita) in Pakistan e in Indonesia, i cristiani, i musulmani e buddisti tibetani in Cina, i musulmani stessi in numerosi Paesi europei.

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