I cattolici protestano e Obama teme la Corte Suprema

Benedetta Frigerio

Le manifestazioni contro il Presidente e in difesa della libertà religiosa contagiano gli States, mentre si attende il giudizio della Corte sull’Obamacare. Intanto i sondaggi condannano la riforma sanitaria

«O Dio nostro creatore, con il potere dello Spirito Santo ci chiami a vivere la fede nel mondo (…). Dacci la forza della mente e del cuore per difendere le nostre libertà quando sono minacciate; dacci il coraggio di far sentire la nostra voce a fianco della tua Chiesa e della libertà di coscienza di ogni persona». Questa è la preghiera che i vescovi americani hanno pubblicato sul sito della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, scritta appositamente per le due settimane di meeting, catechesi, preghiera, azione civile ed educativa, indette per informare l’America su cosa potrebbe accadere se il mandato di Obama, contenuto nella riforma sanitaria da lui voluta, non venisse ritirato: «La libertà di coscienza protetta dal primo emendamento sarà negata, le istituzioni private di matrice religiosa si vedranno costrette a pagare assicurazioni ai propri dipendenti o studenti che includono la contraccezione e l’aborto. Questo è inaccettabile in una democrazia», chiosa coraggiosamente da quasi sei mesi il capo dei vescovi americani, Timothy Dolan.

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