“I copti temono un rafforzamento della Shari’a”

Dopo lo scioglimento del Parlamento in Egitto e lo stallo politico nel paese, parla padre Khalil Samir, gesuita studioso di Islam

Redazione

“Le scelte della Consulta egiziana e della giunta militare, lo scioglimento del parlamento e la limitazione del potere del prossimo presidente, si possono considerare come tentativi di riequilibrare anomalie provocate dai movimenti islamisti, che attraverso manipolazioni avevano ottenuto in parlamento una maggioranza assoluta”.

Così, il gesuita islamologo padre Khalil Samir sj, commenta a Radio Vaticano l’attuale situazione di stallo politico nel suo Paese natale, l’Egitto, dove, in un clima di tensione, si attendono i risultati del ballottaggio per le presidenziali. “Certo – continua p. Samir – c’è il rischio che l’esercito tenti di riprendere il potere come al tempo di Mubarak e subito dopo la sua caduta. Ma c’è anche la possibilità che l’intervento dei militari possa rimettere in ordine le cose laddove c’è la prevalenza ingiustificata di un gruppo nei confronti di un altro. Il semplice fatto che i Fratelli Musulmani avessero annunciato la vittoria del loro candidato già lunedì, influenzando gli umori della popolazione, indica la volontà di non rispettare le leggi”.

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