I leader cristiani dicono no alla guerra confessionale in Siria

Fonti locali di Aleppo riferiscono all’agenzia Fides i drammatici sviluppi della guerra civile siriana, alimentata anche dall’estero

DAMASCO, martesì, 7 luglio 2012 (ZENIT.org) – “Non accettate armi e non schieratevi nel conflitto civile”. È la raccomandazione dei leader religiosi cristiani ai fedeli siriani, secondo quanto hanno riferito all’Agenzia Fides alcune fonti locali della città di Aleppo, dove si stanno fronteggiando, in questi giorni, le truppe governative e quelle dell’Esercito Siriano Libero.

“Non vogliamo diventare un altro gruppo antagonista” hanno dichiarato all’agenzia le fonti, esprimendo profonda preoccupazione per la dimensione comunitaria che sta prendendo la guerra civile in Siria, alimentata anche dall’estero. Ai gruppi curdi che ormai controllano alcune zone di frontiera con la Turchia e l’Iraq, si contrappongono, infatti, almeno due formazioni turcomanne.

“Siamo siriani e vogliamo vivere in pace con tutti gli altri siriani. Vogliamo la pace e la concordia” sottolineano le fonti di Fides, che raccontano di “forti combattimenti” in alcuni quartieri di Aleppo e di “tantissimi morti, forse di più delle cifre che riferiscono i media”. “Non abbiamo statistiche ma abbiamo raccolto testimonianze di ospedali pieni di cadaveri” dicono.

Le fonti aleppine, inoltre, si dichiarano preoccupate dalla possibilità che si ripeta “quello che è successo a Homs quando la gente si è rifugiata nei quartieri abitanti dai cristiani, che a loro volta sono diventati il campo di battaglia tra le due parti”.

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