Il cardinale O’Brien sfida il potere

(di Gianfranco Amato) Keith Patrick O’Brien, cardinale di Santa Romana Chiesa, Arcivescovo di St. Andrews ad Edimburgo, Presidente della Conferenza Episcopale scozzese ha dimostrato ancora una volta di essere. È un cristiano con la lingua glabra ed epaticamente ben fornito, quanto a coraggio. L’ultima sua intemerata l’ha rivolta contro la proposta avanzata dal governo scozzese di legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

Oggi gli omosessuali in Scozia hanno già la possibilità di godere degli stessi diritti derivanti dal matrimonio, attraverso le civil partnership, unioni civili legalmente riconosciute. L’unica differenza che comporterebbe la totale parificazione giuridica tra matrimonio e civil partnerships sarebbe quella di poter celebrare le rispettive unioni anche in chiesa. Nozze gay davanti all’altare. Questa ipotesi, come era ovvio prevedere, sta infuocando il dibattito e contrappone la maggioranza dell’opinione pubblica all’elite politicamente corretta del governo.

Per questo il cardinale O’Brien ha lanciato il guanto di sfida al potere, con una provocazione insidiosa e difficile da contrastare: indire un referendum e dare la parola al popolo. Per evidenziare quanto sia sentito il tema tra la gente, il porporato ha messo a confronto i dati derivanti da due sondaggi pubblici governativi. Il primo è quello relativo proprio ai matrimoni gay, cui hanno risposto 80.000 persone, ed il secondo è quello riguardante la possibilità di indire un referendum sull’indipendenza della Scozia, cui hanno risposto in 26.000.

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