Il controverso mito sull’inizio del protestantesimo

Il 31 ottobre del 1517 un giovane monaco agostiniano di nome Martin Lutero attaccò alla porta della chiesa del castello di Wittenberg “novantacinque tesi sulle indulgenze”. La sua intenzione era di presentare un testo di discussione in accordo con la pratica accademica dell’epoca, ma la sua azione fu interpretata come una sfida alla gerarchia ecclesiastica.
Questo è quello che, più o meno conosciamo tutti. In realtà, come ha spiegato di recente Juanjo Romero, le tesi non erano 95, il manoscritto originale non aveva numerazione, questa fu messa successivamente dai tipografi. Alcune, inoltre, erano “tesi”, altre semplici preghiere; inoltre l’azione di Lutero non seguì la pratica accademica dell’epoca, perché se fosse stato così avrebbe dovuto appenderle in varie località. Molto probabilmente, dunque, il 31 ottobre del 1517 nessuno inchiodò nulla sulla porta di nessuna chiesa. Sarebbe più giusto, ma probabilmente meno romantico, dire che il 31 ottobre del 1517 fra Martin Lutero inviò una lettera all’arcivescovo di Magonza protestando per la predicazione del domenicano Johan Tetzel. Questo è confermato da Lutero stesso che, curiosamente, non racconta in nessuno dei suoi scritti l’affissione pubblica delle tesi nella cattedrale di Wittenberg.
Il 31 ottobre, noto come il “Giorno della Riforma”, non è dunque da attribuire a Lutero, il mito ha la sua origine nella prefazione che scrisse Filippo Melantone per il secondo volume delle opere complete nel 1546, quando Lutero era già morto. Melantone era un mediocre teologo e un pessimo storico, non certo noto per la precisione, sopratutto quando riferisce dettagli sulla vita di Lutero. Egli non può essere testimone oculare dei fatti che racconta, perché nel 1517 stava a Magonza. Inoltre, nessuno dei cronisti contemporanei menziona un fatto tanto rilevante come l’affissione delle “tesi”: né lo storico Juan Carion (1499-1537), amico di Melantone; né Jorge Spalatino, i cui Annali, perfettamente informati arrivano fino al 1525; né F. Myconius (1490-1546), autore di una Historia reformationis; nè C. Scheurl, che trattò del caso nel suo libro “Hiistorico de la cristiandad de 1511 a1521”; nè Emser; nè Cocleo; nè Kilian Leib; né nessuno dei controversisti; né il documentato storico J. Sleidan, che aveva cominciato la sua grande opera “De statu religionis commentarii” prima del 1545.

Cliccare sul link per continuare a leggere: Il controverso mito sull’inizio del protestantesimo | UCCR.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Europa, Varie. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.