IL “CORTILE DEI GENTILI” AD ASSISI IMPEGNA QUARANTA RELATORI. MA PER PARLARE DI CHI E DI CHE COSA?

l Cardinale Carlo Maria Martini ha fatto scuola. Fu lui, Vescovo e Cardinale, a ideare la «Cattedra dei non credenti», una formula che si è trasferita nel cosiddetto «Cortile dei gentili», incontri che dal 2011 si svolgono un po’ ovunque per promuovere in tutto il mondo il dialogo tra cristiani e non credenti; un’iniziativa ideata dal Cardinale Gianfranco Ravasi, dal 2007 presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa e presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra.

Fra alcuni giorni, il 5-6 ottobre, avremo il «“Cortile di Francesco”: Dio, questo sconosciuto”». Cortile di Francesco? Ma san Francesco non ha nulla a che vedere con questa iniziativa laicissima e relativista, all’insegna della religione-non religione. Dio, per san Francesco, non era affatto sconosciuto, visto che per Cristo ha giocato tutta la sua vita e lasciò il mondo per abbracciare la Croce e l’abbracciò così tanto e così forte da meritare le stigmate.

Tanti nomi di successo, tanti volti di potere, quello statale, governativo, economico, culturale, giornalistico… Tante parole, un oceano di parole: nove incontri sparsi nella città del cattolicissimo san Francesco. Qui i riflettori saranno puntati su tutto e di più, tranne che sull’unica Verità rivelata da Gesù Cristo e custodita da Santa Romana Chiesa; qui troveremo il soggettivismo più smodato, quello che tanto spaventava e allarmava il Cardinale Newman, il quale rimase solo, nell’anglicana Inghilterra (molto più anglicana di oggi) a difendere quella Verità che tanto aveva bramato. Qui non troveremo neppure la testimonianza dei martiri, che per la Fede hanno immolato la loro esistenza, che per amore del Crocifisso hanno offerto sull’altare se stessi.

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