Il femminismo arriva tardi: la Chiesa da sempre difende le donne | UCCR

Perché il cristianesimo pullula di grandissime donne, molte di loro martiri a causa della loro fede, come Agnese, Tecla, Cecilia, Margherita, Blandina, Pulcheria, Eudoxia, Galla Placidia, Olimpia, Melania, Clotilde, Teodolinda, Berta Di Kent, Olga di Kiev ecc.?

Perché, come ha spiegato il grande sociologo Rodney Stark, il cristianesimo fin da subito ebbe a cuore la stima, il rispetto e la protezione verso le donne. Esse, infatti, godevano di uno status più alto rispetto alle donne del mondo greco-romano o del mondo pagano: i cristiani promossero il matrimonio, combatterono la poligamia, la schiavizzazione e lo sfruttamento sessuale e proibivano la pratica dell’infanticidio, dell’aborto (che spesso veniva esercitato proprio nei confronti della nascita delle bambine).

Tanti Padri della Chiesa hanno parlato del rispetto della donna e della sua equiparazione all’uomo, uno di essi è ad esempio Sant’Agostino (354-430 d.C.) Egli, come abbiamo mostrato, mise bene in evidenza la pari dignità di uomo e donna, ricordando l’importanza della fedeltà, cui sia l’uomo che la donna sono chiamati allo stesso modo, ricordando che alla donna non può essere imposto un marito ma deve accettarlo lei stessa. Particolarmente ricordava che «Secondo il Genesi è la natura umana in quanto tale che è stata fatta ad immagine di Dio, natura che si compone dei due sessi e quindi non esclude la donna, quando si tratta di intendere l’immagine di Dio. […]. La donna è con suo marito immagine di Dio, cosicché l’unità di quella sostanza umana forma una sola immagine».

Un altro grande santo molto attento alla dignità femminile fu San Bernardino da Siena (1380-1444), famoso predicatore francescano di fine Medioevo. Se ne è parlato in un bell’articolo recentemente su “Qelsi Quotidiano”. Anche Bernardino spiegava, infatti, che il marito non ha alcun diritto a pretendere dalla moglie virtù che egli stesso non ha e che egli ha il dovere di aiutare nelle faccende domestiche la moglie qualora questa è già in una fase avanzata da “nutria”, di gravidanza, o ha troppi bambini a cui provvedere. “Tutta questa fadiga vedi che ella è sola della donna, e l’uomo se ne va cantando… E però… tu, marito… fa’ che tu l’aiti a portare la fadiga sua”.

Questo figlio del Medioevo e della Chiesa osservava con attenzione e tenerezza il quotidiano delle donne, di una madre che si occupa del suo bambino: “Ella el fascia e fascia; ella el netta, ella el lava quando n’ha bisogno; ella l’adormenta quando el piagnie; ella il lusinga con cotali giocolini; ella il vuol fare venire a sé, e mostrali talvolta la saragia”. Conosceva la fatica della donna ad essere madre e la stimava, con rispetto. Nelle sue prediche parlava spesso a favore dell’istruzione delle donne, specie le giovanissime, che dovevano essere necessariamente “istruite, foss’anche per lieggere solo la Bibia”. La Chiesa in sé già istruiva quasi tutte le sue tantissime religiose tanto che Bernardino arrivò persino a sottolineare che alcune donne “ne siano [ce ne sono] che so’ più dotte che alcuno uomo”.

“Volite voi le vostre donne oneste?”, chiedeva ai padri di famiglia, Fatele imparare lettera, che, t’avviso, che non possono stare senza diletto, e se farai si dilettino nelle Scritture, bon per te”. Per quanto riguarda le mogli, Bernardino si scagliava contro le pene corporali, pratiche legale e persino consigliate dalle leggi suntuarie comunali dell’epoca, che né la Chiesa né Bernardino hanno mai promosso. Il frate denunciava che ci sono mariti che trattano meglio le galline che non le mogli, avvertendo che dalla donna maltrattata si otterrà solo il contrario di quel che si pretenderebbe: O pazzi da catena di molti,… che tali so’ che sapranno meglio comportare una gallina, che fa ogni dì un uovo fresco, che non comporteranno la propria donna… che come ella parla una parola più che a lui non pare, subito piglia il bastone e comincia a bastonare; e la gallina, la quale gracida tutto dì e tu hai pazienza di lei per avere l’ovicciuolo!”. “Così dico a te, marito, non dare busse a la donna, però che mai busse fecero buona la donna; farà meglio co’ le buone parole… mostrandole il suo errore”.

La donna va amata, non picchiata: “fra la donna e ‘l marito bisogna che sia delle più singolari amicizie del mondo… se uno è lordoso e l’altro è virtuoso non si accorderanno mai insieme, ma se tutti e due sono virtuosi et amansi di vero e buono amore generasi tanta amicizia che pare già fatto un paradiso”. Come Agostino, appoggiava la sua predica a favore del rispetto della donna al Genesi: “Iddio non fece la donna dell’osso del piè dell’uomo, acciò che non se la mettessi per soggiogazione sotto de’ piedi. E no la fece dell’osso del capo dell’uomo, perch’ella non soggiogasse l’uomo. Fecela dell’osso del petto ch’è presso al cuore… per darti ad intendere che con amore l’ami come tua compagna””.

La Chiesa non ha certo dovuto aspettare il femminismo per avanzare certe richieste sulla “dignità” della persona prima di tutto, della donna nello specifico.

La Redazione

Fonte: Il femminismo arriva tardi: la Chiesa da sempre difende le donne | UCCR.

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