Il grido del Congo: “Sabato pregate anche per noi” – Vatican Insider

L’appello del vescovo di Goma, Theophile Kaboy. La regione dei Grandi Laghi è l’epicentro del conflitto più cruento dopo la Seconda guerra mondiale, spesso dimenticato dai media.

Davide Demichelis

“In nome di Dio, lasciateci vivere!”. E’ l’appello lanciato il 24 agosto dal vescovo di Goma, monsignor Theophile Kaboy. La giornata di preghiera per la pace di sabato, arriva esattamente due settimane dopo quella invocazione. E allora il vescovo di Goma si rivolge a quanti  aderiranno all’iniziativa: “Non dimenticatevi della nostra gente, che convive con la guerra da vent’anni ormai. Noi preghiamo sempre per la pace. Sabato la invocheremo in una celebrazione speciale, nella cattedrale”.
L’ultima tregua del conflitto è stata violata a dicembre. Periodicamente poi si sono registrati scontri, anche violenti, fra i ribelli dell’M23 ed i soldati governativi. Si combatte intorno alla città, anche nei campi che ospitano le decine di migliaia di sfollati fuggiti dai villaggi. Il 22 e il 24 agosto alcune bombe sono esplose nel centro cittadino, provocando almeno cinque morti e decine di feriti. Diverse organizzazioni umanitarie hanno dovuto abbandonare i villaggi occupati dai ribelli dell’M23.
“Noi facciamo tutto il possibile per assistere la nostra gente tramite la Caritas, ma non sempre abbiamo i mezzi, anche perché questa guerra non finisce mai”. Monsignor Kaboy si aggrappa all’unica speranza che gli rimane: “Raddoppiamo il nostro impegno nella preghiera, non vogliamo cadere nella trappola di chi vuole creare una confusione totale a Goma, portando via i cittadini ed i loro beni”.
Circa sei milioni di morti in vent’anni di scontri, il conflitto più cruento dopo la Seconda guerra mondiale, combattuto molto spesso da bambini soldato. Sono almeno una trentina le diverse formazioni di ribelli che scorrazzano fra la foresta ed i villaggi dei monti Virunga, dove i casi di violenza sessuale hanno assunto le forme di una vera e propria emergenza. Violazioni dei diritti umani, esecuzioni sommarie, torture (spesso i malcapitati vengono bastonati a morte) eppure troppo spesso la guerra dei Grandi Laghi passa sotto silenzio.
“Tutta la diocesi è sotto il fuoco, per un conflitto che ha radici fuori dall’Africa. Le multinazionali che vogliono sfruttare le nostre miniere, spingono per una guerra che solo loro potrebbero fermare”. Il vescovo di Goma ricorda quante delegazioni straniere ha incontrato, per favorire la pace, ma ancora oggi sono sempre le armi a dettare legge. L’unica vera speranza, rimane la preghiera: ecco perché è tanto importante la giornata di sabato, anche per i congolesi.
E così, il nuovo appello di monsignor Kaboy, è rivolto al mondo intero: “Scuotiamo le coscienze anche per Goma. Nelle invocazioni di sabato, ma anche dopo, non dimenticatevi di noi”.

Fonte: Il grido del Congo: “Sabato pregate anche per noi” – Vatican Insider.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Africa e Medio Oriente e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.