Il matrimonio gay è proprio ineluttabile? – Prolife News

Condividiamo con Russell Shaw alcune riflessioni: in USA la Corte Suprema ha recentemente “aperto” l’ordinamento giuridico federale alle nozze gay.  Di qui molti pensano che sia presto, necessariamente,  un diritto quesito di ogni coppia omosessuale quello di  sposarsi (e poi adottare bambini, ovviamente), in tutto il territorio degli USA. Dato che  anche in Italia si potrebbe prospettare un simile scenario, riteniamo opportuno offrire ai lettori i seguenti ragionamenti.

Le affermazioni dell’inevitabilità di qualcosa sono generalmente di due tipi. A volte l’affermazione è semplicemente una dichiarazione di fatto (“inevitabilmente, domani il sole sorgerà”). Altre volte esprima un desiderio o forse una paura (“Il Tal dei Tali sicuramente sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti”).
L’affermazione che il matrimonio omosessuale è inevitabile è del secondo tipo – un artificio retorico fatto da quelli che sperano che ripetere frequentemente la cosa obbligherà gli oppositori a assumere una forma mentale disfattista. E così nella mentalità comune si accettano docilmente le affermazioni di una parte, di una minoranza, come fosse verità evangelica: si mette in sordina la resistenza e  l’inevitabilità del matrimonio gay diviene un dato assodato.
Per  esempio, di fronte alla decisione della Corte Suprema USA sul matrimonio gay, del mese scorso, molti attivisti pro life, secondo Shaw, hanno gettato la spugna nel senso suddetto. La Corte, in effetti,  ha ribaltato una disposizione chiave della Legge per la difesa del matrimonio (DOMA – Defense Of Marriage Act) e  ha fatto passare, per ragioni procedurali, non  sostanziali, una decisione di un tribunale minore contro una norma della California che bandiva il matrimonio gay in quello Stato. Questa è certo una vittoria per i sostenitori del matrimonio gay, ma non è assolutamente definitiva né finale. E’ sbagliato, come hanno fatto i prolife di cui sopra, assimilare la suddetta decisione della Corte Suprema alla legalizzazione dell’aborto del 1973, a seguito del processo Roe vs. Wade.
Nel processo Roe vs. Wade la Corte Suprema ha dato una base costituzionale per l’aborto a richiesta su scala nazionale. Invece per  il matrimonio omosessuale hanno lasciato il problema – almeno per ora – ai singoli Stati.  Può darsi che la prossima volta che la questione va di fronte a una corte, si arrivi all’approvazione del matrimonio omosessuale. Forse sì. O, in effetti, forse no. E dire che è inevitabile non aiuta.
La battaglia, invece, andrà avanti. Trenta stati hanno modificato le loro costituzioni per bandire il matrimonio gay. Inoltre, l’opinione pubblica sull’argomento varia in modo molto ampio  su base regionale: la gente è a maggioranza a favore del matrimonio gay in New England, esattamente il contrario avviene negli otto stati centrali del Sud.  Molto diverse le opinioni anche in base alla religione. Quindi, nonostante gli strenui sforzi dei media, il matrimonio gay deve ancora fare molta strada nel cuore dell’America.

Coloro che cercano motivazioni per resistere non devono guardare più in là dell’opinione del giudice Kennedy sul DOMA. In effetti, Kennedy ha detto al mondo che gli oppositori al matrimonio gay sono degli odiosi bigotti: i giudici della Corte Suprema umiliano la loro carica abbassandosi all’insulto per sostenere le loro vedute.

In Italia il clima non è migliore: invece la legge naturale è scritta nel cuore di ogni uomo. Non dobbiamo vergognarci di ascoltare quello che ci dice la retta coscienza, anche se ci vogliono far credere che siamo una minoranza di perdenti.

traduzione e adattamenti a cura di Gian Spagnoletti e della Redazione

Fonte: Il matrimonio gay è proprio ineluttabile? – Prolife News.

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