“IL MATRIMONIO NEL NOSTRO ORDINAMENTO E’ UN’UNIONE TRA SESSI DIVERSI”. DA UN MEMBRO DEL GOVERNO, UN’AFFERMAZIONE DI BUON SENSO

di Andrea Moretti

 

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Graziano Delrio, Ministro per gli Affari Regionali

In questi ultimi giorni, a seguito della “Giornata mondiale contro l’omofobia”, di cui ha già parlato il nostro direttore con un articolo pubblicato sabato 18 maggio, si sono moltiplicate le dichiarazioni di politici sulla “necessità” dell’introduzione nel nostro ordinamento dei matrimoni tra omosessuali, sulla necessità (non si capisce bene perché, essendo cittadini come tutti gli altri) di prevedere specifiche tutele di legge per i cosiddetti “gay”, sull’omofobia. Insomma, mentre c’è chi si chiede quali possibilità di sopravvivenza abbia il popolo italiano, sembra che per molti politici l’omosessualità sia all’improvviso ridiventata un tema assolutamente primario.

È inutili ripetere quanto già sappiamo bene: la distruzione della famiglia naturale, o potremmo anche dire dell’unica famiglia esistente, è lo scopo di tutto questo agitarsi sul tema dell’omosessualità, tema che riguarda anzitutto una minoranza esigua di persone e che, quando si viveva ancora in una società abbastanza civile, era trattato con quella riservatezza con cui in genere si tratta di tutto ciò che attiene alla sfera intima degli individui.

In questo marasma, e considerando che dichiarazioni folli sono state fatte anche da coloro che attualmente ricoprono le più importanti cariche dello Stato, era lecito attendersi che si levasse qualche voce dei politici cattolici, nonché dello stesso Magistero. Nulla di nulla, forse perché, come disse qualcuno, non ricordo chi, è meglio non parlare di “valori” perché questi sono argomenti “divisivi” e ora invece serve unità.

È quindi davvero una lieta e confortante sorpresa scoprire un politico che non ha paura di usare ancora il buon senso e che dichiara con coraggio il suo pensiero. Ci riferiamo al Ministro per gli Affari Regionali, Graziano Delrio che in un’intervista, ripresa anche dal sito Libertà e Persona, dichiara “I diritti individuali vanno tutelati per tutte le coppie. Ma il matrimonio nel nostro ordinamento è un’unione tra sessi diversi”. E più avanti lo stesso Delrio parla della sua vita: la sua conversione a 17 anni, il matrimonio a 22, l’arrivo di nove figli “un atto d’amore, ma non pianificato, non ci siamo mai seduti e detti: vogliamo tanti bambini. Siamo semplicemente stati aperti alla possibilità che i figli arrivassero”.

Potremo discutere sul perché e sul percome un cattolico abbia poi aderito al partito che è l’erede del partito comunista; potremo anche chiederci cosa voglia dire esattamente la frase “I diritti individuali vanno tutelati per tutte le coppie”, considerando che le “coppie” che si formano per libera scelta, senza vincoli matrimoniali, hanno già gli strumenti civilistici necessari per la tutela dei componenti, né c’è bisogno di tornare a progettare strane cose tipo i “Dico” o i “Pacs” di non fausta memoria.

Resta il fatto che il Ministro Delrio ha fatto un’affermazione inequivocabile sulla famiglia e ha anche dato una testimonianza concreta di come lui stesso, e sua moglie, abbiano vissuto e vivano. In un’epoca in cui è più che normale uccidere i figli con l’aborto, o semplicemente non farli, perché si riduce l’atto sessuale a una semplice ed egoistica ricerca di “piacere”, sentire un politico che dichiara che i figli sono arrivati da un “atto d’amore, non pianificato”, sentir parlare di “apertura alla possibilità che i figli arrivassero”, è davvero confortante.

Una nicchia di buon senso in una situazione di confusione e di conformismo spaventosi.

Non sappiamo se una sola voce di sano buon senso nella compagine governativa sarà sufficiente per evitare anche al nostro Paese l’umiliazione delle perverse legislazioni sul “matrimonio” tra omosessuali, e la conseguente possibilità di adozione anche da parte di questi malati.

È però impossibile non notare che nel governo e nel Parlamento ci sono altri personaggi dichiaratamente cattolici, e tra l’altro anche molto più noti di Graziano Delrio, che non hanno sentito il bisogno di spendere una parola in argomento, non foss’altro per controbattere il tripudio omosessualista di venerdì 17 maggio e le sconsiderate dichiarazioni venute dai cosiddetti “vertici” di Stato, Senato e Camera. Lo stesso pavido silenzio, con le solite e benedette eccezioni, c’è stato da parte del Magistero.

E ciò è molto triste. È giusto discutere se applicare o meno l’aumento dell’iva, se e come eliminare l’imu, come rilanciare l’occupazione. Tutti temi importantissimi, senza dubbio. Ma, a parte il fatto che sarà ben difficile rilanciare un’economia strozzata dai lacci europei, sarà ancora più difficile rilanciare qualsiasi cosa se il Paese verrà mandato alla deriva distruggendo la famiglia naturale, da sempre pilastro della civiltà.

Fonte: LA SETTIMANA POLITICA – a cura di Mauro Faverzani e Paolo Deotto. Lunedì 20 maggio 2013.

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