Il musulmano Bencheikh: strumentalizzazioni  dietro le proteste | Mondo | www.avvenire.it

Dopo studi approfonditi di fisica e teologia, Ghaleb Bencheikh è divenuto presidente in Francia della Conferenza mondiale delle religioni per la pace. Figlio di un ex grande rettore della Moschea di Parigi, è una delle figure più in vista dell’islam d’Oltralpe: grazie ai suoi saggi, fra cui una coraggiosa «Lettera aperta agli islamisti», ma pure come animatore di trasmissioni tv.

Come giudica il clima di queste ore in Francia, dopo la pubblicazione delle vignette?
È una vicenda incresciosa sotto diversi aspetti. Occorre ricordare che l’innesco, anche in Francia, è legato all’ormai famoso film, in sé spregevole ma pure insignificante sul piano artistico, che intendeva sfruttare l’11 settembre. Sfortunatamente, ci sono state frange musulmane francesi, fra le più radicali ma non solo, che hanno abboccato, reagendo in modo eccessivo e senza intelligenza. Ciò che rimpiango è proprio questa reazione priva di temperanza, pazienza, intelligenza, misericordia, le quali sono virtù islamiche, essendo valori d’Abramo. È stata una prova di povertà intellettuale, disorientamento culturale, mancanza di ritegno e dignità nell’avversità.

Poi, le vignette…
Sì, ma sullo sfondo di un’eccitazione mediatico-politica attorno a questi gruppuscoli di poche centinaia di persone, fra cui i 150 arrestati. In gran parte, giovani sfaccendati delle banlieue, spesso aizzati da brancaleoni a loro volta strumentalizzati. Gente che non rappresenta la maggioranza dei musulmani francesi. Certo, in questa maggioranza molti sono rimasti scioccati dal film, ma ciò non li ha spinti a manifestare. Nel Paese, è montata la panna mediatica e <+corsivo>Charlie Hebdo<+tondo> ha preso la scia.
<+nero>In nome della libertà d’espressione…<+tondo>
Alla quale anch’io sono visceralmente legato. E senza «ma». Penso che non sia un problema dei musulmani, ma di <+corsivo>Charlie Hebdo<+tondo>, se non sa coniugare libertà d’espressione e senso di responsabilità. I valori islamici devono restare al di sopra di ciò che può sembrare infamante. Altrimenti, chiunque potrebbe lamentarsi del ruolo negativo affibbiato ai musulmani in tanti testi letterari storici letti a scuola.

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