Il Papa al Patriarca Bartolomeo: la nostra sfida comune di far arrivare l’amore di Dio all’umanità distratto

E’ il messaggio consueto che ogni anno il Papa di Roma invia al Patriarca di Costantinopoli. Un messaggio che rischia di essere letto senza passione perchè “non fa notizia”. Eppure la storia dei rapporti ecumenici tra cattolici ed ortodossi passa proprio per questi messaggi che i Pontefici e i Patriarchi si sono scambiati fin dal 30 novembre 1969. Fu allora che si iniziò una consuetudine che oggi è per la maggior parte di noi scontata. A raccontare la nascita di questo appuntamento fu monsignor Eleuterio Fortino in un articolo dell’ Osservatore Romano del 2007. C’era stato a gennaio del 1964 lo storico abbraccio tra Paolo Vi ed Atenagora I.

“La parola e l’abbraccio di pace presero il posto del silenzio secolare- racconta don Fortino -Nel 1965 Roma e Costantinopoli tolsero di mezzo il ricordo delle antiche scomuniche del 1054. Poi nel 1967 qui a Roma si è celebrato l’anno della fede, nel XIX centenario del martirio di Pietro e Paolo. Il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli inviò una delegazione composta da due metropoliti, un archimandrita e un diacono. In quello stesso anno, a luglio, Paolo VI si recò dal Patriarca Atenagora I che gli restituì la visita in ottobre. 
Nell’aprile 1969, morto il cardinale Bea l’anno prima, il cardinale Willebrands divenne presidente dell’allora Segretariato per l’unione dei cristiani. Per la festa di sant’Andrea del 1969 egli pensò di fare la sua prima visita, proprio nella veste di presidente del Segretariato, al Patriarcato ecumenico di Costantinopoli. Quelle grandi circostanze, tra il 1967 e il 1969, si misero dunque naturalmente in collegamento, ma non erano state coordinate. Hanno dato origine ad una nuova testimonianza di fraternità ecclesiale tra Roma e Costantinopoli.”

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