Il Patriarca caldeo: per liberare la provincia di Ninive serve un’operazione di peace-keeping e l’arruolamento di cristiani nelle forze di polizia – Agenzia Fides

Baghdad (Agenzia Fides) – Un mese dopo l’aggressione dei jihadisti dello Stato Islamico (IS) che ha provocato l’esodo di centinaia di migliaia di iracheni – compresi 120mila cristiani – da città e villaggi della Piana di Ninive, il Patriarca di Babilonia dei Caldei, Louis Raphael I Sako, invita i fedeli della sua Chiesa e gli altri battezzati ad “affrontare la situazione così com’è”, per preservare le comunità cristiane locali dal pericolo di estinzione e “continuare ad essere lievito” nella società sconvolta dai conflitti settari. In un messaggio diffuso oggi, giovedì 4 settembre, il Primate della Chiesa caldea esprime amarezza per “l’incapacità manifestata dalla macchina del governo a garantire ordine e rispetto della legge”, ma non si limita alle recriminazioni: il testo patriarcale, pervenuto all’Agenzia Fides, elenca una serie di suggerimenti pratici per uscire dal senso di fatalità e impotenza che si insinua nelle popolazioni e nelle istituzioni irachene davanti agli avvenimenti degli ultimi mesi.

Tra le altre cose, il Patriarca Louis Raphael I invita i cristiani a creare una squadra per la gestione della crisi, che raccolga dati accurati sul numero e la dislocazione delle famiglie rifugiate, in modo da richiedere al governo il dovuto risarcimento per i danni subiti e la perdita delle proprietà a opera dei jihadisti e dei loro sostenitori. Viene prospettata anche la creazione di un comitato per l’educazione, che censisca lo status accademico e le cifre degli studenti sfollati, per poi chiedere al governo del Kurdistan di ospitarli nelle scuole e nelle università e impedire così che perdano l’anno scolastico.

Riguardo al futuro delle aree cadute sotto il controllo dell’auto-proclamato “Califfato Islamico”, il Patriarca suggerisce di appellarsi al Consiglio di Sicurezza dell’Onu affinchè si crei “una forza di peace-keeping in collaborazione con le forze di sicurezza irachene e i Peshmerga curdi, al fine di liberare la Piana di Ninive” e garantire la sicurezza necessaria per consentire ai profughi di ritornare ai propri villaggi nativi, dove i loro antenati vivevano “da migliaia di anni”. Inoltre, secondo il Capo della Chiesa caldea, occorre “stabilire forze di polizia locale che comprendano rappresentanti delle diverse componenti presenti nella Piana di Ninive, per proteggere i villaggi, come previsto dalla nuova legge presentata dal nuovo governo”, e così assicurare la piena interazione sociale tra i cristiani e i loro concittadini.

Il Patriarca insiste anche sulla necessità di prendere iniziative energiche con il mondo islamico, che mirino a porre fine ad ogni verniciatura di legittimazione religiosa, ai finanziamenti e all’invio di militanti a favore dei gruppi jihadisti. Sul lungo periodo, secondo il Patriarca Sako occorrerà mettere mano anche alla revisione dei programmi scolastici e universitari, per favorire la crescita di una cultura aperta alla diversità, al pluralismo e all’uguaglianza tra i cittadini, che funzioni da antidoto a ogni fanatismo ammantato di giustificazioni religiose. (GV) (Agenzia Fides 4/9/2014).

Fonte: Il Patriarca caldeo: per liberare la provincia di Ninive serve un’operazione di peace-keeping e l’arruolamento di cristiani nelle forze di polizia – Agenzia Fides.

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