“Il profeta Maometto, luce della vita”. Propaganda islamica sui bus di Londra | Qelsi

Di Emanuele Ricucci, il 5 gennaio 2015

A chi verrebbe in mente di stampare un Gesù formato 70×100 ed appiccicarlo sul fronte di un autobus o una Sacra Famiglia su un manifesto ed incollarlo, nottetempo, sui muri di città? Probabilmente a nessuno, se non a qualche “Madonnaro” appollaiato sul selciato intento a sfogare, inconsapevolmente, arte. Il buon gusto – per chi non vede nell’Onnipotente un oggetto di marketing – frena i gesti di alcuni, la spiritualità di altri, l’aria sofisticata della nuova Europa light, a basso contenuto di Dio, impedirebbe all’autore di un gesto tale anche solo il pensiero di realizzarlo.

Ma noi del vecchio continente, si sa, siamo moderni, ed in quanto dandy degli emisferi, un po’ papillon e pochette, aborriamo un’identità propria perché stretta, muffosa, troppo collegata al passato e scollegata ad internet, scegliendo il melting pot, talmente melting da rendere irriconoscibile la visione di noi stessi. Il gioco della fusione, non è sinonimo di corretta integrazione o forse meglio: integrazione non deve diventare sinonimo di sostituzione. Di modelli e canoni, di piastrine e radici. Di occhi e visioni.
Così, in un vuoto di spiritualità condivisa, in latitanza di fede radicata e riconosciuta, in assenza di pubblica appartenenza ad un credo, che arriva, per molti, quasi alla disconoscenza, arriva la “Mezzaluna S.p.a.” a risistemare le sorti delle anime perse tra l’uscita di un nuovo Tablet e gli spot della Apple, unico tuffo in profondità per centinaia di individui dotati solamente di custodie per il cervello, con la mela dentro, tanto per essere trendy ed in voga coi tempi.

A Londra impazza il marketing made in Islam. Se Nostro Signore, non Nostrum come il Mediterraneo però, cacciava i mercanti dal tempio con cocente ira coerente, i nuovi profeti di Allah cercano la campagna acquisti. “Il profeta Maometto, Luce della vita, Maestro della verità, una benedizione per i credenti”. Così si legge sulla facciata frontale di un classico bus londinese a due piani. Poi, sulla fiancata di un altro: “Islam: libertà di parola con rispetto”. Ed il sito www.MuslimForPeace.org.uk. Ed ancora “Nella metropolitana sono stati affissi dei cartelloni. In uno Rupon Mlah, presentato come “in prima linea nell’aiuto ai senzatetto”, dice: “Io credo nella giustizia sociale. Anche Maometto ci credeva”. In un secondo cartellone Kristiane Backer, una donna britannica di fede cristiana presentata come ex presentatrice della Mtv, dice: “Io credo nella tutela dell’ambiente. Anche Maometto ci credeva”. In un terzo cartellone Sultana Tafadar, una donna musulmana velata presentata come avvocato, dice: “Io credo nei diritti delle donne. Anche Maometto ci credeva”.

Sul frontale di un taxi, in una foto in cui compare una ragazza britannica a capo scoperto a simboleggiare l’emancipazione femminile, si legge: “I diritti delle donne sono sacri”. E a fianco: “Ispirato da Muhammad.com”, che è il sito di un’associazione che promuove questa campagna pubblicitaria, che fa capo a “Exploring Islam Foundation” presieduta da Lord Adam Patel. Quindi è un membro della Camera dei Lord che promuove la campagna filo-islamica in Gran Bretagna. Questa campagna pubblicitaria dal nome emblematico “Ispirato da Maometto” (www.inspiredbymuhammad.com) è stata lanciata dopo che un’inchiesta governativa ha evidenziato che il 69% dei britannici è convinto che l’islam opprime le donne, che solo il 6% ritiene che l’islam sia una religione che rispetti i diritti della persona e che ugualmente solo il 6% crede che l’islam tuteli l’ambiente”.
A dare testimonianza del nuovo piano di marketing dei manager della “Mezzaluna S.p.a.” è Magdi Allam – sulla sua pagina Facebook – , noto alle cronache nazionali per la sua battaglia contro la propaganda islamica in Europa e la deriva violenta e per nulla pacifica di un “certo” mondo musulmano, questioni che gli sono valsi rimproveri fenomenali da parte dell’Ordine dei Giornalisti. Tra una gola tagliata in mondovisione, sharia e jihad da un lato (del mondo) e la rasserenante propaganda amica del profeta Maometto 2.0 dall’altro (lato del globo), nel tentativo di una sostituzione divina, l’Islam presenta i propri prodotti, in un accogliente showroom incastrato nelle strade dell’Europa Villaggio Globale, della modernità low cost, della velocità degli scambi in borsa, del decadimento valoriale, ceca, sorda, malata di Alzheimer; quella degli schermi ultrapiatti che, come Ulisse nell’Odissea, vince la battaglia e spergiura su Poseidone, anziché ringraziarlo di avergli donato una mente adatta alla vittoria, anziché la vittoria stessa, mero frutto dei suoi muscoli, delle sue staffilate al torace dell’avversario e dei suoi soldati.

Proprio come per Ulisse, lo spazio per il dogma, per l’assoluto, per la comprensione degli orizzonti meno visibili ma esistenti, per un Dio flusso d’anima che con l’anima parla ma che non paga le rate del mutuo, si assottiglia inesorabilmente nelle dinamiche di un mondo regredito, modernamente bigotto, romantico come un cartomante con la tosse grassa, che è convinto di lanciarsi a pieno volto nel miglior progressismo. Quello che apre gli orizzonti materiali e metafisici, quello che apre al nuovo pensiero, quello che tutto ha scoperto e per questo, non ha più nulla da scoprire sopra le nuvole. Dare moneta, vedere Cammello.
“Mezzaluna Spa”, lo ha capito ed opera con la pazienza di chi sa che con la forza bruta, in questo caso, non si porta a casa la guerra; i nuovi profeti del “Profeta” si accontentano di creare ed incastonare piccoli tasselli di mosaico alla volta sapendo che, alla lunga e senza contrasto, vedranno il proprio disegno prendere vita sempre più, osservando il nostro mondo decadere e sapendo con certezza dove andare a mettere le mani. O forse è solo il nuovo modo di rappresentare Dio? Non più come preesistenza dell’anima, quindi certezza concettuale ma olograficamente ed in HD sempre, sempre, sui vostri schermi.

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