Il risveglio della Chiesa di Francia

La sua opposizione pubblica alla legge sui matrimoni omosessuali trova consensi anche tra non cattolici e non credenti. L’arcivescovo di Parigi alla testa del nuovo corso. L’esperimento della “minoranza creativa”

di Sandro Magister

ROMA, 7 dicembre 2012 – Nessuno l’avrebbe scommesso. Ma dopo decenni di invisibilità e di torpore, la Chiesa cattolica francese è tornata vigorosamente sulla scena pubblica.

Minoranza era e minoranza resta, in un paese dove alla messa domenicale va meno del 5 per cento della popolazione e dove i battesimi dei bambini sono sempre più rari.

Ma un conto è arrendersi, un altro essere creativi. Quello di “minoranza creativa” è il futuro che lo stesso papa Joseph Ratzinger ha assegnato al cattolicesimo nelle regioni secolarizzate. La Chiesa di Francia lo sta mettendo alla prova.

La svolta è avvenuta d’un colpo. Un segno premonitore era stato, a metà agosto, la preghiera che l’arcivescovo di Parigi, il cardinale André Vingt-Trois (nella foto), aveva elevato all’Assunta: “Bambini e giovani cessino di essere oggetto dei desideri e dei conflitti degli adulti per godere pienamente dell’amore di un padre e di una madre”. Le polemiche esplosero furiose, in una Francia incamminata a legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso, con la possibilità di adottare.

Ma fece colpo anche la discesa in campo a difesa dell’arcivescovo del quotidiano “Le Monde”, con una nota a firma di un famoso critico letterario convertito al cattolicesimo, Patrick Kechichian. “L’Osservatore Romano” riprodusse l’articolo in prima pagina.

L’impressione era però che tutto si riducesse all’iniziativa del cardinale. E che dietro di lui non marciasse nessuno.

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