Immigrazione, Allam: “Vi spiego la strategia dei terroristi. A Gentiloni dico…” | intelligonews

di Marco Guerra

“L’uso strumentale del fenomeno migratorio da parte dei terroristi è evidente. Un motivo in più per porre fine alle politiche che agevolano l’invasione di massa del nostro Paese”. Sentito da Intelligonews, Magdi Allam, giornalista ed ex europarlamentare, chiede la fine delle operazioni di soccorso nel Mar Mediterraneo alla luce dell’allarme di infiltrazioni terroristiche nei flussi migratori emerso oggi a Londra durante la riunione dei ministri degli Esteri della coalizione anti Isis.  

Il ministro Gentiloni ha ammesso che c’è un rischio infiltrazioni terroristiche dall’immigrazione. Lei è d’accordo?

«Mi viene una battuta: meglio tardi che mai! Era una cosa che anche un dilettante poteva comprendere; d’altra parte abbiamo a che fare con una invasone di clandestini considerati dei disperati, che però per salire sulle carrette del mare pagano tra i mille e gli 8mila dollari. Ma chi paga? Se hanno quei soldi perché non prendono un biglietto aereo o un posto su una nave da crociera per raggiungere l’Italia? Il sospetto che ci sia un uso strumentale di questa invasione era qualcosa di implicito. Ora, mi auguro che le autorità italiane non guardino solo alla punta dell’iceberg ma a tutti problemi legati all’immigrazione di massa».

Quindi secondo lei Mare Nostrum e Triton rappresentano un fallimento?

«Queste operazioni sono un fallimento per il semplice fatto che hanno quintuplicato il flusso dei clandestini e aumentato di sette volte il costo delle operazioni di sorveglianza e soccorso in mare, che è passato da 1,5 milioni di euro nel 2012 a dieci milioni nel 2014. Una politica che ha scatenato una guerra tra poveri. Circa 12 milioni di italiani che vivono sotto la soglia di povertà si stanno ribellando alle prerogative concesse ai clandestini, come le strutture di accoglienza per le quali è prevista una spesa di 35 euro al giorno a clandestino, nel moneto in cui un terzo dei nostri pensionati vive con meno di 500 euro al mese. E’ ora di porre fine a questa invasione e di occuparsi degli italiani, a maggior ragione se sussistono rischi legati al terrorismo».

«Nel credo islamico ci sono valori che la Chiesa cattolica sembra avere abbandonato». Con questa motivazione, Angelo Figuccia, consigliere comunale di Fi a Palermo ha annunciato la sua conversione all’Islam.  Come lo commenta?

«Il problema vero riguarda un certo relativismo religioso. Quando anche il Papa parla della tre religioni monoteiste – Cristianesimo, Giudaismo e Islam – mettendole sullo stesso piano si dà la percezione che l’una valga l’altra. Se poi aggiungiamo che il cattolicesimo sta deludendo sul piano del rispetto dei valori non negoziabili, la tentazione per chi attraversa una crisi spirituale di individuare un’alternativa nell’Islam è forte. Questa è un fenomeno che ci obbliga a guardarci dentro e se non siamo forti dentro finiremo per soccombere all’Islam».

Un po’ quello che succede con i tanti giovani europei convertiti che vanno a combattere in Siria sotto le bandiere dello Stato Islamico…

«Sicuramente la crisi di identità è la causa principale della conversione al radicalismo islamico di molti giovani, una scelta percepita come la risposta più adeguata alla richiesta di certezze forti. Questa è sicuramente la chiave di lettura di ciò che accade ad alcuni giovani di entrambi i sessi che finiscono nelle spire del terrorismo islamico. Ma una volta messo piede in quel mondo non possono più tornare indietro, è come una setta. Chi ci ripensa lo aspetta la morte, l’apostasia è infatti sanzionata con la condanna a morte».

 

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