In Francia arriva la pedagogia gay friendly. Per un “illuminismo sessuale” – [ Il Foglio.it › La giornata ]

“No alla morale di Vincent Peillon”. L’altolà contro il ministro francese dell’Educazione non viene da un quotidiano conservatore, ma dal Monde. Non scalda neppure la gauche il progetto di “rifondazione della scuola” voluto da Peillon e ispirato ai princìpi della Repubblica: “Liberté, Egalité, Fraternité”. L’Uni, una delle principali organizzazioni sindacali della scuola, parla di tentativo di “destrutturare la società”. Formulato dallo storico Alain Bergounioux e dalla filosofa Laurence Loeffel, il programma Peillon di “insegnamento laico della morale” è il revival, seppur in forma diversa, della vecchia morale laica obbligatoria abolita nel 1968. Cosa conterrà l’ora di morale laica che verrà impartita in tutte le scuole francesi al ritmo di un’ora alla settimana? Innanzitutto il multiculturalismo travestito da “rispetto dell’individuo al di là dell’origine e delle differenze”. Propugnerà lo sviluppo del “senso critico” e della “uguaglianza di genere” per combattere gli “stereotipi sessuali”. Una forma di pedagogia gay friendly o, come è stato definito, “un illuminismo sessuale”. Secondo la morale laica di Peillon, l’identità sessuale è una costruzione culturale e le persone non sono più definite come “uomini” e “donne” ma come “esseri che praticano certe forme di sessualità” (omosessuali, eterosessuali, bisessuali, transessuali). Allo studio c’è la riformulazione dei manuali scolastici tenendo conto dell’orientamento sessuale: una revisione dei libri di scuola in materia di omosessualità con l’introduzione, in particolare, della teoria sul “genere” sessuale.

Non solo, il progetto Peillon si propone di combattere “l’ideologia della natura complementare”, pilastro della visione tradizionale e cattolica del matrimonio. Peillon vuole che gli studenti rinuncino “a ogni determinismo familiare, etnico, sociale e intellettuale”. La scuola non deve più solo insegnare, ma anche “emancipare” e “produrre un individuo libero”. Nella visione di Peillon, è la scuola, e non la famiglia (simbolo del “determinismo”), il luogo dove inculcare i valori della République.
Conseguenze? A forza di rivendicare la moralità intrinseca del cosiddetto “bene pubblico”, cadrà la distinzione liberale tra “giusto” e “buono”. Verrà meno il concetto di “persona” per far posto a quello di “individuo”. In ogni scuola sarà affissa la “carta della laicità”, un abbecedario che si aprirà con la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789 e con la citazione della legge del 1905 sulla separazione chiesa-stato. La carta sarà nota come “vademecum del buon cittadino laico”. Fra i primi oppositori a questa “trasformazione progressista” della società, Vivien Hoch (intellò dell’Ump), che ha scritto un pamphlet contro Peillon. Tranchant anche il filosofo Christian Vanneste: “Il governo intende costringere gli uomini a essere liberi”.

 

di Giulio Meotti

Fonte: In Francia arriva la pedagogia gay friendly. Per un “illuminismo sessuale” – [ Il Foglio.it › La giornata ].

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Europa, Occidente apostata e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.