INDIA Himanachal Pradesh cancella (in parte) la sua legge anticonversione – Asia News

di Nirmala Carvalho

L’Alta corte ha annullato le sez. 4 (obbligo a notificare 30 giorni prima della cerimonia la volontà di convertirsi a una religione diversa dall’induismo), 3 e 5 (lo Stato può indagare sulle conversioni). Card. Oswald Gracias, presidente della Conferenza episcopale indiana: “La sentenza difende la nostra Costituzione, e il diritto di tutti a scegliere il proprio credo”.

Mumbai (AsiaNews) – Con una sentenza storica, l’Alta corte dell’Himanachal Pradesh ha annullato alcuni articoli del Freedom of Religion Act 2006, la legge anticonversione dello Stato. Ad AsiaNews, il card. Oswald Gracias, presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci), si è detto “molto soddisfatto”, perché il verdetto ha “sostenuto e difeso la Costituzione” e “il diritto di ogni individuo a scegliere la propria religione”. In particolare, il tribunale ha annullato le sezioni 3, 4 e 5 della legge, mantenendo però la costituzionalità della legge.

La sez. 4 obbligava chi vuole convertirsi a notificare la propria decisione a un magistrato del distretto, 30 giorni prima della cerimonia. Ai trasgressori veniva comminata una multa di 1000 rupie (circa 14 euro). Tuttavia, tale provvedimento non si applicava a quanti decidevano di “tornare” alla propria religione (l’induismo), in genere con cerimonie organizzare dai gruppi fondamentalisti dello Stato.

Le sez. 3 e 5 (correlate tra loro)  rendevano obbligatorio per lo Stato di indagare su ogni conversione religiosa, senza fornire garanzie su tempi, modi e figure incaricate di condurre tale ricerca.

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