INDIA Il sacrificio e l’apostolato di suor Valsa, assassinata dalla mafia del carbone – Asia News

A un anno dalla sua morte, l’arcivescovo di New Delhi ha ricordato il martirio della religiosa cattolica con una messa e un raduno in suo onore. Una sua consorella delle Suore di Carità di Gesù e Maria parla del “crescente isolamento” in cui suor Valsa venne lasciata da “Chiesa e congregazione”. La religiosa si batteva per i diritti dei tribali Santal nella regione di Dhumka (Jharkand).

New Delhi (AsiaNews/CBCI) – Il “sacrificio supremo” di suor Valsa, assassinata dalla mafia del carbone, ha dato un “senso nuovo” alla spiritualità e all'”apostolato”. Così suor Shalini Mulackal ha definito la religiosa cattolica, uccisa un anno fa per la sua strenua difesa dei tribali Santal di Dhumka (Jharkand). In occasione del primo anniversario della sua morte, il 24 novembre scorso mons. Vincent Concessao, arcivescovo di New Delhi, ha celebrato una messa nella cattedrale del Sacro cuore. Prima della liturgia, il prelato ha moderato un incontro sul tema “Essere un profeta nella India di oggi: la via del nostro Maestro”, dedicato alla memoria della suora di Carità di Gesù e Maria.

Originaria del Kerala, suor Valsa John è stata freddata a colpi di pistola la notte nel 15 novembre 2011. Dell’omicidio non si è mai saputo nulla di ufficiale, e all’inizio la polizia ha tentato la strada dei guerriglieri maoisti. Tuttavia, sin dall’inizio molti hanno sospettato che il vero responsabile fosse stata la mafia del carbone, che opera nella regione. Per oltre 20 anni infatti, la suora ha dedicato la sua vita ai tribali Santal della regione di Dhumka, lottando per i loro diritti e contro gli espropri dei loro terreni da parte delle potenti lobby delle miniere del carbone.

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