INDIA Jharkhand, 16 cristiani arrestati per ‘conversioni forzate’ di tribali

di Nirmala Carvalho 10/07/2018

L’arresto è avvenuto nel distretto di Dumka. I fermati fanno parte di un gruppo di 25 “predicatori” che gli abitanti del villaggio ha tenuto in ostaggio per due giorni. La polizia avrebbe sequestrato materiale religioso. Leader cristiano: “I potenti gruppi che sostengono l’Hindutva usano lo spauracchio delle cosiddette conversioni forzate per intimidire le minoranze”.

Mumbai (AsiaNews) – La polizia del Jharkhand ha arrestato 16 missionari con l’accusa di voler convertire con la forza al cristianesimo i tribali adivasi. La notizia è stata diffusa dal quotidiano Press Trust of India e l’arresto risale all’8 luglio. Ad AsiaNews Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), lamenta: “In Jharkhand i gruppi di estrema destra tormentano in maniera sistematica le minoranze religiose, in particolare quella cristiana”.

L’arresto è avvenuto nel distretto di Dumka, in seguito alla denuncia di Ramesh Hembrom, capo del villaggio di Phoolpahari. Tra i detenuti ci sarebbero anche sette donne. Kishore Kaushal, sovrintendente di polizia, fa sapere che i fermati fanno parte di un gruppo di 25 “predicatori” tenuti in ostaggio “da una folla inferocita di tribali che abitano nel villaggio”. Secondo il poliziotto, per due giorni i cristiani sono rimasti sotto sequestro degli abitanti della zona di Shikaripara, che li accusavano di aver pronunciato offese contro un luogo di culto tribale.

La polizia non ha reso noti i nomi dei missionari cristiani coinvolti nel caso di presunte conversioni forzate. “Stiamo verificando le accuse”, ha detto Kaushal. Il funzionario ha poi riportato che nella sua denuncia, il querelante Hembrom lamenta che è in corso da diversi mesi il tentativo di conversione dei tribali alla religione cristiana. Poi riferisce di aver sequestrato diversi manifesti e copie di testi religiosi in possesso degli accusati.

Manoj Kumar Thakur, a capo della stazione di polizia di Shikaripara, ha detto al quotidiano indiano che gli agenti stanno tentando di ricostruire “la rete dietro i tentativi di conversione” che violano il Jharkhand Freedom of Religion Act. Nello Stato indiano la legge anti-conversione è in vigore dal settembre 2017 e proibisce le conversioni estorte con l’uso della forza o per allettamenti materiali.

Secondo Sajan K George, in Jharkhand “i potenti gruppi che sostengono l’Hindutva [ideologia che considera l’induismo un’identità etnica, culturale e politica, in nome della quale gruppi fondamentalisti perpetrano atti di violenza e discriminazione contro le minoranze etniche e religiose dell’India – ndr] usano lo spauracchio delle cosiddette conversioni forzate per intimidire le minoranze”. Poi sottolinea che “mentre le congregazioni cristiane vengono attaccate con lo spauracchio delle conversioni, il Rashtriya Swayamsevak Sangh [Rss, gruppo paramilitare ultranazionalista indù, ndr] si vanta apertamente di convertire i cristiani all’induismo”. In Jharkhand, conclude, “l’Rss mira a rendere intere aree ‘libere dal cristianesimo’”.

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