INDIA Mons. Machado: Rimettete la statua di Cristo, strappata a forza dal cimitero cristiano – AsiaNews

04/03/2020  di Peter Machado

La statua che raffigura Gesù è stata rimossa dal cimitero di Mahima Betta insieme ad altre statue. La gente locale apprezza la comunità cristiana, ma gruppi esterni accusano i fedeli di conversioni forzate. L’arcivescovo rivendica la libertà garantita dalla Costituzione indiana: governo e autorità locali “non credibili”.

Bangalore (AsiaNews) – Una statua che raffigura Gesù è stata rimossa dal cimitero di Mahima Betta, nel villaggio di Doddasagarahalli (Karnataka) ieri. L’arcivescovo di Bangalore, Peter Machado critica le autorità locali di essersi piegate alle pretese di gruppi esterni al villaggio, che accusano i fedeli di aver compiuto conversioni forzate. In realtà, la gente del villaggio ha confermato che fra cristiani e le altre comunità religiose vi è pace e amicizia. Pubblichiamo sotto il comunicato di denuncia diffuso dall’arcivescovo. In Karnataka si registrano sempre più spesso episodi di intolleranza da parte di gruppi fondamentalisti indù. Nei mesi scorsi, i gruppi radicali hanno manifestato contro un’altra statua del Cristo, a Kanakapura.

 

Mahima Betta, nel villaggio di Doddasagarahalli (Devanahalli Taluka), è un cimitero cristiano della zona, situato su 4,5 acri di terra che il governo del Karnataka ha assegnato loro per le sepolture. Il luogo ospita una statua di Gesù, alta oltre 3,5 metri (12 piedi) e altre statue più piccole. Nelle settimane prima del Venerdì Santo e di Pasqua, i cristiani pregano e celebrano la Via Crucis per meditare sulle sofferenze e la morte di Gesù Cristo, e praticano anche preghiere di riconciliazione. Tali pratiche di devozione sono andate avanti negli ultimi 30-40 anni senza alcuna difficoltà. Da parte della gente locale non vi è alcun problema né per le nostre sepolture, né per le nostre devozioni sulla collina. Mentre i cristiani attendono alle loro preghiere e devozioni, non è proibita agli altri la visita del luogo.

Da circa una settimana, alcune persone venute da fuori stanno creando tensioni diffondendo voci tendenziose, secondo cui il luogo è usato per conversioni, ciò che è completamente falso.

A un incontro pubblico davanti al Tahashildar [magistrato] e agli ufficiali di polizia, la gente locale del villaggio ha detto pubblicamente che la presenza dei cristiani e le loro preghiere non sono per nulla un problema per loro, e quindi si domandano perché alcuni di fuori vengono e disturbano l’armonia del villaggio.

È molto triste, sfortunato e spiacevole che la polizia, piegandosi alle pressioni di alcuni di fuori, abbia rimosso la statua di Gesù con forza. È un colpo all’armonia fra le comunità presenti nel nostro villaggio e una violazione della libertà religiosa garantita dalla Costituzione indiana. Se vi sono casi di conversione forzata, le il governo apra un’inchiesta e prenda provvedimenti. Ma interferire in modo non necessario nei principi e nelle pratiche religiose dei cristiani, lasciandosi condizionare dalle pressioni di alcuni gruppi, non garantisce credibilità al governo e alle autorità locali.

Come tutti sanno, i cristiani sono persone che amano la pace, che obbediscono alle leggi del Paese. Essi offrono il loro servizio altruistico alla nazione nel miglior modo possibile, senza alcuna considerazione di casta, coloro o religione. Per i cristiani di Bangalore è inaccettabile la rimozione forzata della statua del Signore Gesù dal cimitero di Doddasagarahalli, che ci è stato assegnato in modo legale. Noi cristiani siamo profondamente scossi e condanniamo quest’azione violenta delle autorità locali.

I cristiani vogliono che la statua di Gesù Cristo, rimossa senza mezzi termini, sia re-installata subito. Chiediamo alle autorità di prendere provvedimenti contro chi ha eseguito tali atti, che hanno addolorato la comunità.

Mentre siamo nel periodo santo della Quaresima, preghiamo per coloro che hanno compiuto questo atto a Mahima Betta di Doddasagarahalli, usando le stesse parole di Gesù Cristo, che ha pregato sulla croce: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”.

Sua Ecc.za

Peter Machado

Arcivescovo di Bangalore

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