India: Orissa, turismo cristiano anti-intolleranza

Articolo del 18 novembre 2009

di Lorenzo Fazzini


Proposta nello Stato colpito dai pogrom induisti. E a Calcutta indù e musulmani costruiscono una cattedrale.

L’India che non ti aspetti, almeno dopo la violenta persecuzione che lo scorso anno ha interessato lo stato dell’Orissa, nel nordest del Paese: 90 morti, 50 mila sfollati, migliaia di chiese e case date alle fiamme.

Ora lo stesso governo dell’Orissa – accusato di aver fatto poco o niente per prevenire i pogrom anti-cristiania – ha deciso di puntare sul turismo “cristiano” per promuovere l’armonia interreligiosa tra la popolazione. A dichiararlo è stato, la scorsa settimana, il ministro per la cultura e il turismo Debi Prasad Mishra nell’incontro con una delegazione di vescovi protestanti.

“L’Orissa ha un enorme potenziale nel campo del turismo religioso, in particolare quello riguardante l’eredità cristiana. Abbiamo numerose chiese battiste e cattoliche nonché un patrimonio di tipo coloniale” ha affermato Mishra davanti a 33 vescovi della Church of North India (CNI) in visita nel distretto di Kandhmal, il più colpito dalle violenze anti-cristiane di matrice induiste occorse nel 2008.

Il segretario generale della CNI, il reverendo Enos Das Pradhan, ha dichiarato – secondo quanto riferisce il Times of India – che “promuovere il turismo religioso sarà un modo per rafforzare la comunione” nello Stato. E il moderatore della stessa chiesa, il vescovo Purely Lyngdoh, ha aggiunto: “Il turismo avvicina le persone e diventa uno strumento per promuovere la pace”.

Il ministro Mishra ha inoltre comunicato che nelle mappe turistiche dell’Orissa sono già state inserite le chiese cristiane.

E dallo stato del West Bengala arriva un’altra buona e significativa notizia: la diocesi di Baruipur, a 40 km a sud di Calcutta, ha di recente inaugurato la sua nuova cattedrale, intitolata all’Immacolata e posta sotto il patronato speciale della Beata Madre Teresa.

Ma la particolarità della chiesa, per la cui costruzione sono serviti 10 milioni di rupie (218 mila dollari), è quella di esser stata eretta anche grazie all’aiuto di fedeli indù e musulmani, solidali con i loro “fratelli” cattolici in questa impresa di culto.

Mohammed Inul Khan, un commerciante islamico, ha dato delle offerte per la cattedrale: “Dio è lo stesso sebbene venga chiamato in modi diversi. Così Dio benedirà me e la mia famiglia” ha confessato all’agenzia Ucan. Ranjit Gosh, un indù, ha pure lui donato del denaro perché la cattedrale venisse costruita: “L’ho fatto come gesto di buona volontà per dimostrare come persone di fedi diverse possono aiutarsi l’un l’altro”.

Ad inaugurare la cattedrale di Baruipur è stata suor Mary Prema, la neo-superiora delle Missionarie della Carità, l’istituto fondato da Madre Teresa.

Inoltre, sul fronte ecclesiale, la Chiesa indiana sta pensando di istituire una giornata in memoria dei martiri dell’Orissa. Clicca qui per saperne di più.

Al dramma dell’Orissa – iniziato già a fine 2007 – Mondo e Missione ha dedicato ampio spazio.
Clicca qui per consultare un reportage a tale situazione.

Fonte: http://www.missionline.org/index.php?l=it&art=1820

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