INDONESIA Sharia ad Aceh: vietato alle donne sedersi a cavalcioni sulle moto – Asia News

di Mathias Hariyadi

La legge giudica la posizione “sconveniente” e “provocatoria”. Per i promotori, essa intende tutelare da situazioni “indesiderate” e rafforzano lo spirito islamico nella provincia. Critiche di attivisti pro diritti umani, che parlano di “pericolo” per la sicurezza stradale. Sempre più ampia la frattura fra radicali e musulmani moderati.

Jakarta (AsiaNews) – Tra consensi e feroci critiche, nel distretto di Lhokseumawe – provincia di Aceh – oggi è entrata in vigore in via ufficiale la controversa norma che regola la posizione delle donne in sella ai motocicli e ciclomotori. Seguendo i rigidi precetti della Sharia, nell’unica provincia indonesiana in cui essa viene applicata, la legge vieta di sedersi “a cavalcioni”, perché la posizione è ritenuta “troppo sconveniente” e assume i connotati di una “provocazione” per gli uomini. L’ala estremista del Paese musulmano più popoloso al mondo plaude alla decisione, perché tutela l’universo femminile e protegge da situazioni “indesiderate”; critiche provengono invece da membri della società civile e attivisti per i diritti umani, che denunciano gravi rischi per la sicurezza per una posizione in sella giudicata “pericolosa”.

Dopo le restrizioni sull’abbigliamento femminile, con la messa al bando di jeans e abiti attillati, è la volta della posizione alla guida dei veicoli. Dasni Yuzar, figura di primo piano del distretto di Lhokseumawe, sottolinea che “è promulgata in via ufficiale dal sindaco” e “ha ricevuto il sostegno della maggioranza dei parlamentari” locali. Tra le argomentazioni a favore della legge, voluta anche da associazioni fondamentaliste, il fatto che manca un senso comune di “moralità e pudore” ed è per questo essenziale rafforzare lo spirito e la “dignità delle donne”. Il proposito è rendere Aceh una provincia sempre più “islamica” e “civilizzata”.

Tuttavia, non mancano critiche feroci come sottolinea ad AsiaNews Yustina Rostiawati, membro della Commissione nazionale contro la violenza sulle donne (Komnas Perempuan). L’attivista parla di una legge che “non è al servizio” della popolazione, quanto piuttosto “un precetto di morale” che rischia però di avere ripercussioni negative in tema di sicurezza stradale. Sulla questione interviene anche l’antropologo Teuku Kemal Fasya, originario di Aceh, che non nasconde i timori di una frattura sempre più ampia fra i musulmani moderati e islamisti della provincia e, a trarne vantaggio, “saranno i gruppi estremisti”.

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