Indonesia: sorvegliata speciale

Segni di tensione, aggressioni e chiusure di chiese: l’ala dell’islam più radicale alza i toni in alcune zone del paese. Porte Aperte lavora per rafforzare la Chiesa di fronte a queste difficoltà.

Qualche giorno fa ad Ambon, provincia di Maluku (Indonesia), è esplosa una bomba e gran parte dei 55 feriti erano cristiani. Lo sforzo da parte di tutti è quello di escludere qualsivoglia motivo religioso dietro questo attentato. Tuttavia, in quei giorni di festa nazionale, sempre ad Ambon in un quartiere a maggioranza cristiana sono state attaccate case e proprietà varie di residenti. Ancora una volta le autorità parlano di movimenti radicali, ma cercano di escludere la matrice islamista e l’odio religioso alla base di questi fenomeni. Tra il 1999 e il 2002 Ambon è stata scenario di un conflitto sanguinoso tra musulmani e cristiani, con molte vittime, con case, chiese, moschee distrutte e un numero elevato di profughi in fuga. Da allora gli sforzi verso una riconciliazione tra le due comunità ci sono stati, ma la tensione latente esiste e la situazione è instabile.

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