Iraq: rilasciato cristiano rapito a Baghdad

In Iraq la Chiesa sta affrontando enormi sfide che mettono a repentaglio la sua stessa esistenza. Quello che prima era un problema di terrorismo islamico, ora sta diventando un problema di diffusa cultura intollerante nei confronti dei cristiani. Vi raccontiamo la storia andata a buon fine di un cristiano di Baghdad rapito da un gruppo di criminali estremisti.

La vita per i cristiani in Iraq è dura. La nostra attenzione mediatica è rivolta verso altre cose negli ultimi mesi, ma in questo grande paese del Medio Oriente la Chiesa sta affrontando enormi sfide che mettono a repentaglio la sua stessa esistenza. Quello che prima era un problema di terrorismo islamico infiltrato nelle società mediorientali come quella irachena, ora sta diventando un problema di diffusa cultura intollerante nei confronti dei cristiani e delle altre minoranze religiose: e questa è una drammatica involuzione. L’incapacità dei governi di far fronte alle richieste della popolazione (anche in Nord Africa, ma sembra in gran parte del mondo musulmano) fomenta un malcontento strisciante che le fazioni estremiste portatrici di un islam radicale e violento cavalcano facendo sempre nuovi adepti e, per l’appunto, diffondendo sempre più l’intolleranza nelle società islamiche. Per dirla in altre parole, le fila degli intolleranti si allargano e per la chiesa in questi paesi la stessa esistenza diventa una sfida.

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