J’ACCUSE/ Geninazzi: dagli islamici un vittimismo aggressivo, che dovrebbero fare i cristiani?

sabato 15 settembre 2012
L’autunno arabo si scaglia rabbioso contro l’America e tutto l’Occidente. Quel barlume di democrazia chiesto e raggiunto dalle centinaia di migliaia di manifestanti radunati pacificamente in piazza Tahrir nel gennaio dell’anno scorso si spegne rapidamente dietro ogni bandiera a stelle e strisce data alle fiamme in queste ore. Dal Libano al Sudan, dall’Egitto alla Tunisia, la rabbia e la violenza riportano il freddo nel cuore della primavera araba e di tutti coloro che, dopo la fine delle dittature, non avevano intenzione di rinunciare a quel poco di libertà raggiunto con fatica. Le ambasciate vengono prese d’assalto, i compound incendiati e le bandiere ammainate, tutto a causa di una manciata di secondi. Quei secondi in cui il profeta Maometto viene offeso, ridicolizzato e insultato. Un video del genere è blasfemo, dicono. E per questo devono assolutamente reagire. Il giornalista Luigi Geninazzi, contattato da IlSussidiario.net, però si chiede: com’è possibile che pochi secondi di girato possano spingere migliaia di persone a mettere a ferro e fuoco città intere?
Geninazzi, cosa può dirci a riguardo?
Sinceramente non credevo che, a seguito della cosiddetta stagione della primavera araba, una stupida e cinica provocazione potesse scatenare reazioni di questo tipo, ma evidentemente mi sbagliavo

Cliccare sul link per continuare a leggere: J’ACCUSE/ Geninazzi: dagli islamici un vittimismo aggressivo, che dovrebbero fare i cristiani?.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Africa e Medio Oriente. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.