KAZAKISTAN Natale ad Astana, a messa con ortodossi e musulmani – Asia News

di Nina Achmatova

Nella capitale multiconfessionale del Kazakhstan la Veglia attira anche fedeli di altre religioni, “incuriositi” dalla tradizione cattolica. Il vicario dell’arcidiocesi di Maria Santissima racconta la forza del “piccolo gregge” e l’attrattiva del messaggio cristiano.

Astana (AsiaNews) – Il termometro segna -35°. La neve a terra è solo il proseguimento del cielo bianco e senza interruzioni, che avvolge la steppa nell’inverno kazako. Su questo sfondo, la cattedrale cattolica dell’Assunzione, coi suoi mattoni rossi, risalta ancora di più. Poco più in là, la moschea più grande dell’Asia centrale, una chiesa russo-ortodossa, comunità protestanti, buddiste, ma anche la piramide della Pace, opera dell’archistar Norman Foster, simbolo dell’unione di tutte le religioni. Astana, la capitale del Kazakhstan, incarna in pieno l’ideale di pax religiosa voluta dal presidente Nursultan Nazarbayev alla base della sua politica, garanzia della stabilità sociale in un Paese, dove convivono più di 120 nazionalità e 40 diversi gruppi confessionali. I cattolici sono appena il 2% su16 milioni di abitanti, per lo più a maggioranza musulmana. “Una piccolo gregge, di cui si fatica anche a mappare il numero esatto dei fedeli, ma che il Natale rende più forte e unito”, come spiega ad AsiaNews padre Roland Jaquenoud, vicario generale dell’arcidiocesi di Maria Santissima ad Astana. La diocesi è “giovane”, elevata da amministrazione apostolica nel 2003 da Giovanni Paolo II, la cui visita è ricordata da una sua statua, posta nel giardino della stessa cattedrale.

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