La cattolica Boschi benedice matrimoni e adozioni gay | La Nuova Bussola Quotidiana

di Tommaso Scandroglio 23-09-2014

«Sarà raggiante mia nonna, abbonata a Famiglia Cristiana». Esordisce così Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme istituzionali, intervistata dal settimanale di punta della San Paolo. Un’intervista a tutto campo che spazia dall’economia, alla politica, alla riforma del Senato, alla vita privata. Forse perché la nonna è abbonata a Famiglia Cristiana, forse perché la Boschi ci crede davvero, ecco che il ministro cala quasi subito la carta del catholically correct ed esprime tutto il suo favore per il quoziente familiare a vantaggio dei genitori che hanno molti figli. Pollice alzato del ministro anche per quanto riguarda congedi familiari e assistenza agli anziani e disabili. E fin qui tutto bene, anche perché nella storia repubblicana è un po’ difficile trovare un ministro o un parlamentare che ai giornalisti riveli di vedere come fumo negli occhi le famiglie numerose e le persone con handicap.

 

L’intervista prosegue e si avvicina una prevedibile strettoia, quella sui principi non negoziabili. La Boschi si dichiara “cattolica da parrocchia”, “Papa girl”, con trascorsi da chierichetta (e qui la Congregazione per il Culto Divino potrebbe storcere il naso, ma siamo consapevoli che stiamo giocando troppo di fino) e catechista. Insomma il pedigree adatto per essere intervistato da Famiglia Cristiana ed uscirne bene. Detto ciò, però, la bella Maria Elena tiene a precisare che deve essere «fatta salva la laicità del ruolo che rivesto, nel rispetto della Costituzione». Cioè diamo a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel poco che rimane dopo che abbiamo dato tutto a Cesare. E, infatti, alla domanda: «La legge sull’aborto va rivista?», il ministro risponde: «Non credo che si debba mettere in discussione oggi la legge sull’aborto, penso che si debba darle attuazione integrale in concreto come purtroppo non è stato fatto fino ad ora». Stessa musica sul tema omosessualità.

 

L’intervistatore chiede: «Che ne pensa del matrimonio e dell’adozione gay?». La Boschi: «Non è un problema di matrimonio, ma di riconoscimento delle unioni civili anche tra persone dello stesso sesso. Sono anche convinta che il primo soggetto da tutelare sia il minore. Partendo da questa prospettiva, se esistono delle coppie di fatto di due padri o due madri gay che vivono già questa condizione, magari per precedenti matrimoni, è giusto per il bambino che venga riconosciuto il rapporto con queste persone. Se una delle due viene a mancare non può rischiare di finire in un istituto». Per l’ex chierichetta Boschi semaforo verde quindi alla soppressione del bambino nel ventre della madre e, se scampa a questa condanna, alla sua adozione da parte di una coppia gay unita in un para-matrimonio. Non c’è che dire, la nonna della Boschi sarà di certo raggiante.

 

Famiglia Cristiana ovviamente si è guardata bene dal commentare in senso critico le parole del ministro. Ma si sa, per alcuni cattolici che tengono ancora la foto di Marx sopra la Bibbia appoggiata sul comodino, la ragione di Stato vien prima della ragion di Chiesa. La Boschi incarna con grazia un processo di sostituzione tutto laicista: laddove c’era Dio ci sono la galassia dei principi democratici, laddove c’era il Papa ora c’è il Presidente della Repubblica, laddove c’era la Bibbia c’è la Costituzione, laddove c’era la dottrina ci sono le leggi del Parlamento. E la fede e la morale? Affari privatissimi di famiglia buoni solo per far catechismo a Laterina, borgo dove ha vissuto il ministro.

 

Se Famiglia Cristiana tace, non fa così Maurizio Gasparri che non le manda di certo a dire: «Le dichiarazioni del ministro Boschi rilasciate in un’intervista sulle unioni e le adozioni gay sono ambigue e inaccettabili. Può pensare quel che vuole, ma l’adozione da parte di coppie omosessuali o il riconoscimento del matrimonio gay sono cose che non possono entrare nel nostro ordinamento. Insistere su certi temi dimostra solo quanto questo governo sia in realtà prono alla sinistra. Quanto al dibattito sui diritti si risolve semplicemente applicando il diritto civile che non discrimina nessuno. Sconsigliamo quindi al ministro Boschi di avventurarsi in ipotesi che andrebbero a stravolgere i principi del diritto naturale e la invitiamo a concentrarsi su problemi economici e sociali ben più urgenti da affrontare». Strani tempi questi: un laico e pure politico parla di diritto naturale e un giornale “cattolico” invece rimane silente. Chissà se la nonna della Boschi rinnoverà il suo abbonamento.

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