La Chiesa e l’accanimento terapeutico

E’ ufficiale: l’anafabetismo religioso è alle stelle. Il Cardinale Martini è morto, rifiutando l’accanimento terapeutico. Apriti cielo: tutti i media hanno presentato il gesto del prelato come un atto di rivolta e dissenso al Magistero della Chiesa, ignorando -tuttavia- che la Chiesa è da sempre che ne consente il rifiuto; la stessa scelta fu presa anche dal morente Beato Papa Giovanni Paolo II.  Da Vendola a Fo, fino ai Radicali: il cardinale è divenuto l’eroe del dissenso tra i prelati. Il leader di Sel Nichi Vendola ha affermato che Martini “sceglie il primato della dignità , un atto straordinario su cui tutti, a partire dai vertici della chiesa, devono riflettere”. Parte del popolo della Rete, al solito sensibile alle suggestioni tanto al chilo, adotta seduta stante il porporato morente ed inizia a rumoreggiare di “ultima lezione teologica” e di “esempio alla Chiesa per la Chiesa”: “Almeno Martini sapeva che il Medioevo è finito”. Gran parte -invece- ne approfitta per dar sfogo al livore anticlericale: “Questi maledetti preti negano alle persone una morte dignitosa, ma per essi sclegono eccome. Ipocriti”. Non son neppure mancati -e come avrebbe potuto essere diversamente?- quelli che hanno poi augurato al cardinale (e poi al resto del clero) di finire all’Inferno. Ammirevole.  Da lì in avanti, il coro è pressoché unanime. Estrema sinistra, Radicali, maestri del pensiero radical chic, persino qualche isolata voce di centrodestra, come quella del deputato del Pdl Alfonso Papa (“Il suo no al sondino fa riflettere”). Parenti Welby ed Englaro a tracciare paralleli tra le vicende dei propri cari e quella di Martini. Dario Fo butta lì che la scelta di rifiutare l’accanimento terapeutico “è stupenda e mostra che tipo di persona fosse”. Tutti in fila  per rendere il più ipocrita degli omaggi, per travestire da pietà la smania di andare a sventolare quel corpo in faccia alla Chiesa dicendo: visto che anche i vostri ci danno ragione? Ma la situazione -invero- è alquanto triste, e attesta non solo una generale ignoranza crassa (della società e dei media), che non porta a fare alcun distinguo tra eutanasia e accanimento terapeutico, ma anche l’analfabetismo religioso di quanti attaccano la Chiesa senza neppure conoscerne la dottrina.

Che differenza c’è tra eutanasia e accanimento terapeutico? 

Cliccare sul link per continuare a leggere: Don Salvatore Lazzara: La Chiesa e l’accanimento terapeutico.

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