di Federico Catani
Resta il fatto che, in tutti e tre i casi, Francesco è e sarà, fino a prova contraria, il Vicario di Cristo, cui ogni cattolico deve amore e obbedienza. Ciò non toglie la possibilità e la libertà di critica per quel che è opinabile, ma pure questa critica deve avvenire con rispetto filiale. Altrimenti nessuno ci obbliga a restare nella Chiesa. I sedevacantisti ci sono, stanno pure in Italia e si può benissimo andarli a trovare: sarebbe se non altro una scelta più coerente rispetto a quella di chi parla e agisce come se fossimo in sede vacante e poi di fatto preferisce scegliere la via più comoda, ovvero restare cattolico brontolone e quasi autocefalo. Consiglierei di rivolgersi agli amici sedevacantisti anche a Magdi (non più) Cristiano Allam. Ma dubito che possa anche solo sapere della loro esistenza. E in ogni caso, a ben pensarci e per quel che so di quei gruppi, non credo troverebbe molta accoglienza.
Gli uomini di Chiesa hanno bruciato Giovanna d’Arco e la Chiesa l’ha canonizzata; gli uomini di Chiesa hanno perseguitato padre Pio e la Chiesa l’ha poi elevato all’onore degli altari. Se questi concetti possono non esser chiari all’uomo laico della strada, non dovrebbero venire ignorati da un intellettuale neoconvertito. Il quale peraltro, se poteva meritare simpatia per gli attacchi all’andazzo dominante oggi in casa cattolica (peccato non abbia però capito che una delle cause di questa crisi sia proprio quel Concilio Vaticano II grazie al quale, diciamocelo, si è convertito), è diventato ridicolo e assolutamente condannabile per la frase contro la morale sessuale della Chiesa, su cui non si può transigere né dibattere. Così scrive Magdi (non più) Cristiano Allam: la Chiesa «impone dei comportamenti che sono in conflitto con la natura umana, quali il celibato sacerdotale, l’astensione dai rapporti sessuali al di fuori del matrimonio, l’indissolubilità del matrimonio».
Ma come, fino all’altro ieri questo tizio sbraitava a favore dei valori non negoziabili, sostenendo di essere l’unico politico (?) a volerli difendere, e oggi se ne esce con una frase così? O è pazzo, o ci sono doppi fini oppure non ci ha capito niente. Al momento propendiamo per quest’ultima opzione. Tra l’altro, sa questo giornalista che la Chiesa è cattolica, dunque universale? Sa che il suo Magistero non può essere ridotto a ideologia? Sa poi che dalla Chiesa non si esce come da un qualsiasi movimento politico o circolo ricreativo? Sa inoltre che, oltre a rendersi ridicolo, con questo articolo fornisce un’altra vittoria ai progressisti cattolici, che da sempre l’hanno criticato per il suo conservatorismo? I modernisti avranno buon gioco adesso nel dire: “Vedete? Ve l’avevamo detto che era solo un teocon!”. E ancora, non si rende conto che le critiche (legittime e giuste a mio avviso) a Giovanni paolo II e Benedetto XVI si riferiscono a fatti avvenuti ben prima del suo Battesimo? Se n’è accorto solo adesso?
Infine, se veramente uno si è convertito, parla della sua crisi di coscienza con un confessore. Non va a scrivere sulla prima pagina di un quotidiano nazionale (peraltro di famiglia e quindi da noi omaggiato, eccetera eccetera). Questo non è un comportamento cattolico. Così come non è cattolico dire Cristo sì, Chiesa no, come fa lui. Andasse a bruciare Corani con qualche fondamentalista protestante, oppure scelga il vigore anti-islamico (e anti-cattolico) di certi frequentatori delle sinagoghe. La Chiesa non subirà una gran perdita. Mi vien da ridere, poi, nel pensare a quei tanti bravi cattolici che alle ultime elezioni hanno votato Io amo l’Italia. Senza offese, ma ora come la metteranno?
Fonte: La confusione di Magdi (non più) Cristiano Allam ~ CampariedeMaistre.