La crociata di Vendola contro gli obiettori

di Danilo Quinto (31/01/2013)

I maggiori nemici di Nichi Vendola, non sono i ricchi, che vuole all’inferno, né Monti, al quale indirizza lettere di “apertura”, per poi accusarlo dei peggiori misfatti. I suoi nemici sono gli obiettori di coscienza all’applicazione della legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza. “Sui consultori dobbiamo portare avanti una battaglia politica e culturale. Dobbiamo lottare perché si possa ripristinare il diritto alla salute della donna. C’è un sistema pubblico militarizzato dagli obiettori – dice – e un sistema privato in cui la legge 194 sull’aborto va a gonfie vele. Questa è di fatto una gigantesca ipocrisia”, dichiara Vendola, che nei giorni scorsi fa rispolverare una delibera che aveva fatto adottare dalla sua giunta nel 2009, che proibisce ai medici obiettori e alle ostetriche obiettrici di coscienza di svolgere la professione all’interno dei consultori, in nome del “potenziamento del percorso di nascita” (!). Si porta quindi avanti la riforma del sistema consultoriale di Bari, inserendo nuovi medici, tutti non obiettori. Una “piccola rivoluzione”, la definisce. L’assessore regionale alla Sanità, afferma: “Finalmente una buona notizia. Il lavoro della Asl consente ai consultori di svolgere il lavoro per cui sono nati. Questo non vuol dire discriminare – aggiunge l’assessore, rivolgendosi alle associazioni cattoliche – ma affermare il diritto delle donne alla interruzione volontaria di gravidanza”. Il diritto all’aborto è così strenuamente difeso e sancito. Contro tutto e tutti. Senza remore. In nome della libertà (non inneggia a questo la lista del Presidente della Regione Puglia?), che diventa desiderio. Quella di Vendola a favore dell’aborto è una crociata. La Nordic Pharma, l’azienda che distribuisce la pillola abortiva RU 486 in Italia, ha diffuso, all’inizio dell’anno, le statistiche di utilizzo regione per regione: circa il il 50% (4.848) del totale delle confezioni vendute, sono state distribuite in tre Regioni: Piemonte (2.322), Puglia (1.486), Toscana (1.040). La regione Puglia, che è seconda in assoluto nella classifica, fin dal 2006 ha reso possibile sperimentare la pillola abortiva in due ospedali pubblici regionali e Nichi Vendola, che sulla questione dell’ILVA, dice: “Bisogna capovolgere l’impostazione e mettere al centro il valore incommensurabile della vita e della salute. Poi viene tutto il resto”, della legge 194 sull’interruzione di gravidanza, dopo la sentenza del luglio scorso della Corte Costituzionale, sostiene, invece: ”Cercavano di affossare legge di civiltà contro dramma aborto e di rimettere il corpo delle donne sul banco degli accusati. Non ci sono riusciti”.

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