La difesa della Famiglia è un dovere solo dei Cattolici ?La CEI ed il 14° Sinodo Generale Ordinario sulla Famiglia.

In ogni dove, si parla spesso della famiglia e la Costituzione Italiana è in grado di valorizzarla ? Questo è quanto si domanda la gente semplice !

Sono tre giorni intensi quelli che si prepara a vivere la Conferenza Episcopale Italiana: dal 23 al 25 marzo, infatti, si svolge a Roma la riunione del Consiglio permanente con due temi in agenda: il 14.mo Sinodo Generale Ordinario sulla famiglia, che si svolgerà in Vaticano dal 4 al 25 ottobre, ed in vista del quale la Cei presenterà la sintesi dei contributi delle diocesi sui “Lineamenta”, ovvero la sintesi delle risposte delle Chiese locali al questionario del documento preparatorio all’Assise.

La famiglia è concepita come una società primaria originata non dallo Stato, ma si è sviluppata attraverso un processo millenario .

In Italia dopo la guerra 1940/’45 e negli anni successivi venne riconosciuta la parità giuridica e morale dei coniugi, attuando il principio costituzionale con la riforma nel 1975 del diritto di famiglia, dove è stato abolita la supremazia del marito e secondo il Codice Civile, “ i coniugi concordano tra loro l’indirizzo della vita familiare”.

Oggi la Famiglia è aggredita assediata bersagliata turlupinata, mentre costituisce il “primo patrimonio dell’umanità” come pensava non solo il filosofo greco Aristotele anche “altri”, mentre da parte dei Cattolici ( con la speranza che siano veri ! ), é la prima scuola di socialità con” matrimonio ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare” ( art.29 della Costituzione).

La Chiesa, poi, si è sempre opposta coraggiosamente a quella “strategia devastante” di aggressione, la quale, purtroppo da certi politici cattolici viene difesa con una formula un po’ tiepidina, mentre il popolo italiano quello vero, vivificante e cattolico ignorando le ragioni che non dipendono dalla Fede la considerano e la vivono con validità e per tutti, anche per gli atei, per i figli delle coppie di fatto, che a causa della rottura dell’unione subiscono disordini psicologici quali asocialità, depressione, nevrosi, turbe psichiche ed “altro”.

La famiglia che la pubblica opinione continua a sostenere essere la cellula primaria della società, a fronte delle “nuove concezioni”, è stata “concepita” come una società originaria le cui basi sono per la creazione della prole .

Quando si riunirono nel 1946 i Padri della n/s Costituzione nel riconoscere l’esistenza dei diritti “inviolabili dell’uomo “ (art.2) ed il valore di una particolare dignità propria della persona, ( art.3 ), ne hanno riconosciuto “ i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”.

Il diritto pubblico, maestro di vita, ci induce a constatare che il n/s Paese è “preso” nella litigiosità politica ( davvero scandalosa !) con scambi di accuse (micidiali “forme” per abbattere la democrazia ) senza minimamente avvertire se emergenze (non solo quelle dello sbarco di migranti extra comunitari), oppure esigenze ( come quelle di particolare tutela ed assistenza sanitaria ed ospedaliera per categorie di pazienti fragili come persone in età avanzata disabili psico-fisici, malati terminali), siano queste “necessità” degne di essere chiamate tali e vergognosamente lasciate nell’angolo più buio del buon senso !

Quando, a volte, si richiamano i fondamentali diritti umani, i principi civili, cristiani, sociali della vita e della famiglia, alcuni innalzano un “muro di opposizione”, quasi a contestare e tentare di privare il diritto di parlare se si toccano argomenti che riguardano queste “ problematiche ”.

Quando principi etici se non collimano con la politica, con i mass media, con frange di contestatori, allora costoro invocano la libertà di parola, che non é altro che un libertinaggio molto marcato, allora non si deve tacere ed è necessario difendere il versante della morale.

La famiglia cellula primaria della società oggi è in grave e preoccupante crisi come non mai, perché si tenta di distruggere il suo fondamento, essa è nel turbinio delle contraddizioni “colpita” da una moda che dice di essere libertaria, “avversata” da situazioni anche economiche gravi, da “immoralismi” imperanti sempre più feroci, dobbiamo ricordare che l’unione familiare è sempre il trampolino di lancio della capacità di relazione umana, perché senza famiglia non c’è socializzazione.

Anche se si parla di aiuti alle famiglie nelle politiche sociali, ( oh! quanti politici dicono di “difendere”! ) si continua la cultura di voler prestare attenzione ai problemi convivenze, coppie di fatto, single, matrimoni omosessuali, difesa dei cani e dei gatti ed ogni cosa d’imperante moda, si tralascia la famiglia, specialmente quella dove insiste un malato psico-fisico, dove la disabilità e la sofferenza impera senza che le Istituzioni si interessano di queste situazioni.

In analisi si vuole far ritenere normale la società moderna che adotta vari tipi di vita, di famiglia e diversi modelli di matrimonio, estraniando dalla “società” tutti gli “altri”.

E’ vero che esistono situazioni difficili e casi che meritano rispetto, ma una cosa è l’andare a sanare situazioni con provvedimenti amministrativi, altra è ambire a stravolgere il diritto di famiglia fondato sul matrimonio tra uomo e donna, come sancisce la Costituzione Italiana ed il diritto naturale e positivo.

Non è impossibile rilevare, ripeto, che un matrimonio possa naufragare, forse all’origine non vi è stata una severa presa di coscienza di questa istituzione con il quale sono cresciute le nostre comunità e quanto alle coppie omosessuali, con il rispetto della libertà loro voluto, è ovvio ed indubbio che queste non possono contribuire alla procreazione, alla continuazione del genere umano.

Bisogna difendere : vita, famiglia, morale, affinché non si abbatte definitivamente ciò che resta della nostra società, augurandoci che si possa ravvivare le esigenze di un “volto” e di un “valore” profondante umani, per realizzare con modi nuovi in tempi ed i valori incorporati nella Carta Costituzionale .

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° : “ Andiamo avanti con speranza !”

Previte

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