Rovinata una vetrata, presa a sassate. L’atto è sicuramente intenzionale, visto che è stata l’unica ad essere presa di mira. Il motivo è presto detto. Qualche giorno fa questa chiesa nel Sarthe (Loira) aveva “osato” appendere delle locandine contro il disegno di legge sul matrimonio gay. La cosa ha fatto subito scandalo e pare che la stampa francese ne abbia subito parlato. Guai a chi si permette di esprimere le proprie idee, la dittatura omosessualista non lo permette. Invece è calato il silenzio sul gesto vandalico. Appena 45 parole sul quotidiano locale Ouest France. Ma le azioni contro gli edifici di culto sono in continua crescita. Il sito Christianophobie.fr riporta continue aggressioni. Appena ieri ha dato la notizia che altre tre chiese sono state profanate in Provenza (fonte cristianofobia.org).
Di seguito riporto il testo del sito christianophobie.fr: Pour avoir nuitamment collé quelques affiches contre le projet de loi Taubira sur les murs extérieurs de l’Espace des Blancs-Manteaux, à Paris, où se tenait un colloque LGBT, des opposants aux révisionnistes du mariage furent accusés par la presse unanime, les nouvelles ligues de vertu et les pouvoirs publics de «saccage » et de «vandalisme ». Et les clameurs d’une indignation aussi forcée qu’outrée, ne se sont toujours pas éteintes. Hier, on constatait des actes de vandalisme contre les vitraux d’une église de la Sarthe. Silence de la große presse. Le quotidien régional Ouest France, toutefois, a condescendu à en faire une brève. Très brève: 45 mots ! La voici. Ce lundi [22 avril], vers 9h, les gendarmes ont constaté la dégradation de plusieurs vitraux de la petite église d’Avezé, près de La Ferté-Bernard. Les dégâts résultent d’actes volontaires, puisque pas moins de cinq vitraux ont été touchés par des projectiles. Une enquête est en cours.
Ho spedito via twitter all’Avvocato Giancarlo Cerelli, vice presidente Nazionale dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani l’articolo (http://www.daportasantanna.it/2013/04/il-prete-francese-picchiato-e-lavvocato-italiano-contestato), sui fatti avvenuti durante la conferenza tenuta dallo stesso all’interno di un’ iniziativa culturale sull’Immigrazione. Ricordiamo: Giancarlo è stato duramente contestato durante il suo intervento, in quanto aveva affermato il diritto al matrimonio solo per uomini e donne. Nell’epoca in cui viviamo la dittatura omosessualista cerca di mettere a tacere tutte le voci dissidenti con atti di inaudita gravità. La libertà di parola e di espressione non è valida soltanto quando sentiamo dire le cose che vogliamo. Confrontarsi su tematiche di così alta responsabilità richiede un’apertura intellettuale non indifferente, basata non sulle ideologie frutto di surrogati storici, ma sull’antropologia naturale, struttura su cui si fonda l’umanità. Giancarlo Cerelli, ha risposto all’appello con un twitt, ringraziando per la solidarietà espressa. Chiunque vuole raggiungerlo per esprimere la propria e personale vicinanza, lo può fare attraverso il suo indirizzo twitter: @GianCerrelli. A parole tutti siamo bravi come san Pietro, il quale aveva dichiarato a Gesù che non lo avrebbe mai tradito. Quando le forze del male hanno avuto il sopravvento, l’apostolo, nell’atrio del pretorio alla domanda della folla inferocita- se conosceva Gesù-, spaventato ha rinnegato il Signore dicendo di non conoscerlo. E’ il tempo dei fatti, non più della parole!
Mons. Leonard, Arcivescovo di Bruxelles, è stato aggredito verbalmente da un gruppo di Femen, le quali hanno cosparso l’alto prelato di acqua. L’atteggiamento del vescovo ha dimostrato come la forza del perdono è più forte di qualsiasi atto di incitamento all’odio e alla violenza. Come testimonia la foto, è rimasto seduto con le mani giunte in atteggiamento di preghiera. Rispondere agli atteggiamenti omofobi per altro mai favoriti dalla Chiesa, con la violenza sul clero è la scelta più insensata, inaudita. Chi vuole inviare due righe di affetto a sua Eccellenza, può scrivere al seguente indirizzo e-mail: [email protected]
don Salvatore Lazzara
Fonte: La dittatura omosessualista – Da Porta Sant’Anna.
