La “doppia” tolleranza di chi attacca i cattolici | Miradouro.it

Il settimanale francese Charlie Hebdo torna a far parlare di sé con una nuova, dissacrante vignetta satirica. A finire nel mirino non è più il mondo islamico, come accaduto pochi mesi fa, ma la Chiesa cattolica che si oppone al matrimonio e all’adozione per le coppie omosessuali. Infatti, a seguito delle critiche giunte dall’arcivescovo di Parigi André Vingt-Trois riguardo il progetto di legge approvato il 7 novembre dal governo francese, Charlie Hebdo titola il numero in uscita “Vingt-Trois ha tre papà”, presentando al pubblico un’immagine raffigurante Dio, Gesù e lo Spirito Santo che poco lascia all’immaginazione. La vignetta, ancor prima di uscire in edicola, ha scatenato numerose reazioni sui social network e forti critiche il più delle volte indignate da parte degli utenti. I giornalisti del settimanale satirico, già in passato protagonisti per essersi presi gioco dell’integralismo islamico, si difendono da ogni attacco rivendicando una libertà d’espressione che, secondo il direttore della rivista, “non è provocazione”. Eppure, come spiegha anche Massimo Introvigne a IlSussidiario. net, è proprio sul concetto di libertà d’espressione che è quanto mai opportuno riflettere.

In che modo bisognerebbe approfondire tale tema?
Bisogna innanzitutto chiedersi fino a che punto si deve essere pazienti e tollerare il fatto che siamo occidentali e che per questo tuteliamo la libertà d’espressione in un modo totalmente diverso dalla cultura musulmana, dove invece questa non è affatto contemplata. Sarà dunque inevitabile rilanciare un serio dibattito sui limiti stessi di questo principio.

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