La famiglia di Asia Bibi chiede asilo politico

Pakistan

L’Osservatore Romano

Dopo le minacce da parte di gruppi estremisti e le proteste di piazza che hanno fatto seguito alla sentenza di rilascio per Asia Bibi, il marito, Ashiq Mash, ha chiesto ai paesi anglosassoni asilo politico per la sua famiglia. Il governo, però, ha vietato ad Asia Bibi di lasciare il Pakistan fino a quando la Corte suprema non si pronuncerà sul ricorso già presentato dall’accusa. Asia Bibi ha trascorso otto anni in carcere dopo la condanna a morte nel 2010 per blasfemia. La Corte suprema si è pronunciata per il rilascio il 31 ottobre.

Il marito ieri ha lanciato un appello a Donald Trump, Theresa May e Justin Trudeau per chiedere asilo politico per tutta la famiglia negli Stati Uniti, nel Regno Unito o in Canada, paesi dove la comunità pakistana è numerosa. Per tre giorni esponenti del gruppo Tehreek-Labbaik Pakistan (Tlp) hanno paralizzato il paese. Sabato hanno sospeso le proteste, dopo che il governo ha accettato di non opporsi alla revisione della sentenza della Corte suprema, ha preso provvedimenti per «evitare a Bibi di lasciare il paese» e ha rilasciato le persone arrestate durante le proteste.
L’Osservatore Romano, 5-6 novembre 2018

Sorgente: Il Sismografo

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