LA GRANDE MANOVRA DELL’IDEALISMO

di P. Giovanni Cavalcoli, OP

Dall’epoca del modernismo, condannato da S.Pio X è in atto all’interno della Chiesa una complessa manovra dei filoidealisti per ottenere all’interno della dottrina cattolica un diritto di cittadinanza anche all’idealismo tedesco, il cosiddetto “idealismo trascendentale”, un’operazione simile – ciò sia detto senza disprezzo per nessuno – a quella per la quale sul campo politico la Turchia si sta adoperando per mostrare all’Europa di avere le carte in regola per poter far parte della Comunità Europea.

hgQuella dell’idealismo è una secolare questione, che si trascina dal Medioevo, dai tempi di Meister Eckhart, grande mistico domenicano tedesco, il quale ideò una spiritualità cristiana di tendenza panteista, che però non fu approvata dalla Chiesa ed anzi fu condannata. Oggi c’è chi si sforza di mostrare le buone intenzioni di Eckhart sostenendo che la sua mistica difetterebbe solo dal punto di vista del linguaggio e rifletterebbe la modalità propria della spiritualità tedesca, portata ad una specie di soggettivismo  o ad un accentuato interiorismo che assomiglierebbe all’immanentismo e al panteismo ma senza esserlo, espressione di ciò che i tedeschi chiamano con un termine intraducibile il Gemüt, una specie di sintesi fra sentimento, emozione e intuizione.

Una certa presenza di idealismo o di apriorismo è sempre stata ammessa nella Chiesa: si tratta del filone platonico, che è presente nel grande S.Agostino e avvia tutta una scuola di spiritualità che rifulge per esempio in S.Anselmo e in S.Bonaventura. Nel contempo però, al sorgere del genio di S.Tommaso d’Aquino, la Chiesa, sino ai nostri giorni, non ha mai nascosto la sua preferenza per il realismo tomista rispetto al pur moderato ed accettabile idealismo proprio soprattutto della tradizione mistica.

Tuttavia c’è idealismo ed idealismo. Con Cartesio è nato un nuovo e più spinto idealismo che ha cominciato a creare preoccupazioni per la Chiesa. Già le opere di Cartesio nel 1663 furono messe all’Indice. E da allora l’idealismo cartesiano, alleatosi in Germania col luteranesimo, avviò una tendenza di pensiero la quale, pur dichiarandosi “cristiana”, culminata col pensiero di Hegel, entrò in sempre maggior conflitto con la dottrina della Chiesa Romana, fino a che si giunse alle condanne dell’idealismo in Pio IX, al Concilio Vaticano I, in S.Pio X e in Pio XII. Propaggini di questa opposizione all’idealismo immanentista si trovano ancor oggi, per esempio nell’enciclica Fides et Ratio del Beato Giovanni Paolo II.

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