La guerra antropologica persa sulle nozze gay secondo il teologo Schindler – [ Il Foglio.it › La giornata ]

New York. “Stiamo perdendo la battaglia legale e politica, e progressivamente anche quella morale, perché abbiamo perso la battaglia antropologica”. David Schindler, decano emerito dell’Istituto Giovanni Paolo II di Washington, non offre lamentazioni culturali sui tempora e mores che hanno portato la Corte suprema degli Stati Uniti a scardinare la definizione del matrimonio come unione esclusiva fra uomo e donna. Non si tratta di un’accidentale degenerazione, una moda postmoderna che soppianta un’altra moda, più tradizionale. Siamo piuttosto alla fase del raccolto dopo una lunga semina antropologica.
Per Schindler, che dal 1982 dirige l’edizione americana della rivista Communio, contraltare dei modernisti di Concilium animata fra gli altri da Hans Urs von Balthasar, Henri de Lubac e Joseph Ratzinger, parlando con il Foglio traccia una linea che congiunge l’idea di uomo che si è affermata nel liberalismo anglo-americano con i rivolgimenti della società dei quali il matrimonio omosessuale non è che una figura. Ma cosa significa “battaglia antropologica”? “All’origine del liberalismo anglo-americano – spiega Schindler – si trova un’antropologia androgina. La persona è un agente astratto e individuale capace di scelta, mentre il sesso, la distinzione sessuale, è soltanto un accidente biologico. La comunità e le relazioni, secondo questa visione antropologica, sono contrattuali e non naturali. O meglio: sono naturali nel senso del mero dato biologico e della sua intrinseca disponibilità alla manipolazione attraverso la tecnica”.

Etienne Gilson diceva che “la metafisica seppellisce sempre i suoi becchini” e la postmodernità che in occidente si è avventata sul matrimonio tradizionale per interposto potere politico o giudiziario non fa eccezione. Non è lo spettacolo titanico della negazione della metafisica, ma una sua riedizione – riduzione – che secondo Schindler non genera “un’antropologia adeguata perché non ha un’idea adeguata della natura, quella del dato come dono”. “La natura – continua il teologo americano – chiede innanzitutto di essere ascoltata, non creata o ricreata ad libitum. Non esiste un’idea adeguata di natura se non alla luce della creazione”. Ecco lo spartiacque essenziale dietro i cavilli, le sentenze e le interpretazioni costituzionali: da luogo del dono – che implica sempre un soggetto che dona – la natura è diventata luogo della manipolazione, e la differenza sessuale è la prima accidentale escrescenza da levigare. Naturalmente in nome dei diritti: “Ogni tema morale che si dibatte in America è sconfitto dalla primazia della scelta e dall’idea della natura come luogo della manipolazione tecno-razionale. Anche il corpo non è più un simbolo del significato, il che contraddice l’evidenza che s’impone nella differenza sessuale, simbolo della natura referenziale dell’uomo: l’essere umano è un essere-con destinato a portare frutto”.

 

Schindler non si fa illusioni circa la battaglia legale – prevede scontri epocali fra lo stato e la chiesa sul matrimonio religioso fra omosessuali, con pesanti implicazioni fiscali e legislative – ma sostiene che la chiesa “deve affrontare il problema culturale al livello fondamentale, mettendo l’accento sulla formazione antropologica. Ad esempio, la profondità del significato del voto per il compimento dell’umano è un aspetto sul quale focalizzarsi”. E’ il senso, calato nel contesto odierno, di quel ratzingeriano “spirito monastico” che non è soltanto sollazzo per i nostalgici della società cristiana che fu: l’orientamento antropologico del monachesimo “non è solo all’origine dell’Europa, ma indica quale dovrebbe essere il cuore di ogni autentica cultura umana”.

 

L’uomo agente razionale ha partorito l’uomo tecnologico. Una genia postmoderna che in ossequio ai suoi antenati più o meno espliciti considera il dato naturale come un ostacolo da eliminare, una pietra d’inciampo nella corsa forsennata dei diritti. Il matrimonio gay è poco più di una conseguenza che “rimarrà, e non potrà che rimanere, legittima in termini antropologici nella misura in cui libertà e natura continueranno a essere concepite all’interno di questa visione tecnologica della realtà”.

 

di Mattia Ferraresi   –   @mattiaferraresi

Fonte: La guerra antropologica persa sulle nozze gay secondo il teologo Schindler – [ Il Foglio.it › La giornata ].

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