La nuova verità, o meglio le nuove falsità, di Mehmet Ali Agca: nota di padre Lombardi

E’ uscita ieri, nelle librerie italiane, una nuova autobiografia di Mehmet Ali Agca. Al centro del volume, c’è l’affermazione che il mandante del tentato assassinio di Giovanni Paolo II sarebbe stato l’Ayatollah Khomeyni. Su questa e altre dichiarazioni ascoltiamo la nota del direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi:

La casa editrice Chiarelettere ha distribuito nelle librerie il 31 gennaio un nuovo libro con cui probabilmente si attende un altro colpo di successo. Si tratta di una nuova (non è la prima!) autobiografia di Mehmet Ali Agca: “Mi avevano promesso il Paradiso. La mia vita e la verità sull’attentato al Papa”, raccontata al popolo con indubbia perizia con l’aiuto di un esperto ghost writer che conserva l’anonimato.

Veniamo subito al dunque. La rivelazione centrale sarebbe – finalmente, dopo 32 anni! – quella del vero mandante del tentato assassinio del Papa Giovanni Paolo II, cioè l’Ayatollah Khomeyni!

Naturalmente il killer aveva rispettato finora un rigoroso segreto su questo mandato. A un’unica persona egli avrebbe detto la verità. A Giovanni Paolo II, nel corso del famoso colloquio nel carcere di Rebibbia, il 27 dicembre 1983. Questo colloquio rappresenta naturalmente uno dei passaggi cruciali del libro, e il dialogo è raccontato con vivacità e dovizia di particolari (pp.161-168). Dopo un primo scambio a proposito del terzo segreto di Fatima, il Papa avrebbe posto esplicitamente la domanda cruciale: “Chi ti ha mandato ad uccidermi?” e davanti al disagio di Agca avrebbe continuato: “Ti dò la mia parola d’onore che quanto mi dirai resterà per sempre un segreto fra me e te”. Ed ecco la risposta sconvolgente che svela “il grande segreto”: “Sono stati Khomeyni e il governo iraniano a ordinarmi di ucciderti”. Una terza parte del dialogo in carcere avrebbe poi riguardato l’invito del Papa ad Agca a convertirsi al cristianesimo, corroborato dal racconto che Agca gli faceva di una sua visione impressionante: “Stavo in croce come fossi Gesù Cristo, ecc. ecc.”.

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