La protesta in Trentino per il divieto ai bambini di fare il segno della croce. Non toccate il crocifisso: è il simbolo del dolore e dell’uguaglianza!

di Silvana De Mari

È scattata la protesta in Trentino dopo il divieto rivolto ai bambini di una scuola dell’infanzia di fare il segno della croce e recitare la preghiera prima del pranzo. La vicenda ha origine dalla decisione presa dalla coordinatrice pedagogica della scuola dell’infanzia di Frassilongo, paese di una valle del Trentino abitata dalla minoranza linguistica mochena: la motivazione è che nessuna manifestazione di fede religiosa deve trovare spazio in una scuola pubblica. Che sia il segno della croce o qualsiasi tipo di preghiera, dice la coordinatrice.

Ogni popolo ha diritto a una terra. Ogni popolo ha diritto ad una nazione dove si parli la sua lingua e dove le sue tradizioni siano permesse e rispettate. La preghiera prima del pranzo nell’ebraismo e nel cristianesimo è un obbligo, non un optional. Che poi la stragrande maggioranza se ne infischi, questo è un altro discorso, ma è un obbligo. Un bambino ebreo che non ringrazi per il suo cibo, secondo formule stabilite a seconda del tipo di alimento viola la Legge di Mosè, viola la legge ebraica della gratitudine a Dio. Il cristianesimo, figlio dell’ebraismo, eredita pienamente questa tradizione, semplifica l’infinita serie di regole delle formule prestabilite, che sostituisce con amore e gratitudine.

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