Imran Firasat, d‘origine pachistana, ha lo statuto di profugo in Spagna. Apostata dell‘islam, ha annunciato recentemente la diffusione di un film che ha realizzato, “il profeta innocente„, cosa che ha condotto il Belgio ad aumentare il livello d‘allarme terroristico.
Se la Spagna esercita rappresaglie contro Firasat a causa del suo film, si potrà concludere che la libertà d‘espressione è applicata in modo discriminatorio: tutti possono trascinare Gesù nel fango impunemente, ma gli ex musulmani non hanno il diritto di sporcare Maometto anche quando dicono la verità al suo riguardo.
Come diceva Obama nel suo discorso all‘assemblea generale dell‘ONU a settembre: “Il futuro non apparterrà a quelli che diffamano il profeta dell‘islam„. In altre parole, la libertà d‘espressione deve sottoporsi alla sharia ed al veto degli assassini.
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Firasat ha diffuso il trailer del film nel quale appare davanti alla Plaza de Colón a Madrid con la bandiera spagnola alle sue spalle, e chiede se il profeta dell‘islam fosse “un santo inviato da allah o un violentatore di bambini ed un assassino„.
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