La stupidità dissacrante | CulturaCattolica.it

Mangiarotti, Don Gabriele

giovedì 8 gennaio 2015

 

Da tempo assisto a espressioni di mancanza di rispetto che fanno vergognare. Ancora sotto shock per il barbaro assassinio dei redattori cdi Charlie Hébdo, ad opera di fanatici islamici, vedo l’immagine irriverente e stupida di Mons. Negri, storpiata per promuovere un evento pseudo-artistico. E come nel caso francese, mi chiedo che cosa significa questa satira corrosiva che non si muove nell’ottica «ridendo castigat mores», ma opera per distruggere nel disprezzo chi è considerato nemico, per posizioni ideali e scelte di vita.
Troppe volte, oggi, sembra che si possa scherzare su tutto, offendere senza mai rispondere dei propri atti, umiliare coloro che si vogliono eliminare dal confronto civile.
Certo, non si è giunti, come nel caso di Charlie Hébdo, alla rappresentazione blasfema della Santa Trinità o alle sconcezze sulla «vera storia di Gesù bambino», ma l’estrapolazione francamente disgustosa dell’immagine del Vescovo di Ferrara, operata dall’ARCI per reclamizzare una discutibile performance mostra un odio becero e stupido, degno del disprezzo per i «trinariciuti» di guareschiana memoria.
Viviamo in un’epoca tragica: la famiglia dissacrata e distrutta, i giovani senza ideali, la violenza contro i cristiani e contro l’umanità di una immane grandezza, e c’è chi si permette di mettere alla berlina (in maniera francamente penosa) chi cerca di porre un argine al degrado. No, questa non è libertà di satira. Questa è semplice stupidità ottusa. Non meriterebbe neppure altro che quella «risata che seppellirà» l’imbecille di turno.
Basterebbe immaginare il riso beota e soddisfatto di chi ha avuto la «pensata» di questa immagine per rendersi conto che «raglio d’asino non sale al cielo» e che l’immondizia va nella fogna.

viaLa stupidità dissacrante.

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