La testimonianze Siria: le voci dei cristiani rapiti – MissiOnLine.org

Sul sito dell’«Oeuvre d’Orient» le voci delle vittime dei sequestri di persona nel caos di Damasco. La paura e la fede di fronte al rischio di morire. «Ma il Vangelo continua a rinascere anche in mezzo alla sofferenza»

Non ci sono solo i morti nei bombardamenti e negli attacchi delle milizie nella tragedia della Siria. Un dramma nascosto in questa situazione ormai totalmente fuori controllo sono i rapimenti a scopo di estorsione. Il sito dell’Oeuvre d’Orient, una storica realtà francese attiva nell’aiuto ai cristiani d’Oriente, ha raccolto una serie di testimonianze di alcuni cristiani che hanno vissuto questo incubo e fortunatamente sono poi stati rilasciati. «È una pratica – spiegano all’Oeuvre d’Orient – che aumenta giorno per giorno, facendo crescere l’inquietudine tra le famiglie, gli amici, le parrocchie e la popolazione civile, anche nelle zone finora risparmiate dai combattimenti. Si ha paura di uscire di casa da soli anche solo per andare al lavoro, a scuola, in chiesa. Una volta rilasciate le vittime di solito si rifugiano nel silenzio. Noi invece abbiamo potuto raccogliere qualche testimonianza discreta».

Qui sotto proponiamo una nostra traduzione del testo integrale pubblicato sul sito francese.

RINASCERE NELLA SOFFERENZA

B.T. 42 anni, padre di cinque figli, commerciante di legumi

È stato rapito una sera, davanti al suo negozio, è stato bendato e chiuso nel bagagliaio di una macchina … Ha trascorso quattro giorni senza vedere il sole, alimentato solo a pane e acqua.

Si preparava a morire e ha trascorso il tempo a pregare e a pensare a Gesù abbandonato sul Monte degli Ulivi. Dal suo rilascio B.T. è sempre più convinto dell’importanza della fede cristiana. Non lascia più la chiesa, invita tutti al pentimento e alla meditazione della Sacra Scrittura, ha sempre il Rosario in mano.

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