La Via Crucis commentata dai giovani maroniti – Vatican Insider

Le riflessioni sotto la guida del patriarca e cardinale Boutros Rai pubblicate in un volume edito dalla LEV

Domenico Agasso jr.

 

Dal Vivo, la Via Crucis dal Colosseo con la Radio Vaticana.

Arrivano in libreria le meditazioni per il primo rito della Via Crucis del Venerdì Santo presieduto da papa Francesco, scritte da giovani libanesi guidati dal patriarca di Antiochia dei maroniti cardinale Bechara Boutros Rai, e pubblicate dalla Lev.

«Qual è la strada per la vita eterna?», anticipano dalla Lev, «“Gesù ha risposto a questa domanda, che brucia nel più profondo del nostro essere, percorrendo la via della croce”»: iniziano così le riflessioni, raccolte in un volume intitolato «Il dolore e la speranza nella Croce di Cristo», che saranno lette al Colosseo venerdì.

«Ciascuna stazione è aperta dalle illustrazioni di una Via Crucis del secolo XIX, dipinta da un artigiano francescano palestinese e custodita a Betlemme», spiegano. «Numerosi sono nel testo i rimandi all’esortazione apostolica post-sinodale di Benedetto XVI Ecclesia in Medio Oriente e le citazioni tratte da Santi d’Oriente e dalla liturgia orientale». La chiamata a seguire Dio «è rivolta a tutti, in particolare ai giovani e a quanti sono provati dalle divisioni, dalle guerre o dall’ingiustizia e che lottano per essere, in mezzo ai loro fratelli, segni di speranza e operatori di pace», si legge nell’introduzione.

Nella I stazione gli autori invitano con la preghiera coloro che detengono il potere a governare «nella giustizia». Nella II si medita su un uomo che «in ogni tempo, ha creduto di potersi sostituire a Dio e determinare da se stesso il bene e il male». Nella III si legge la seguente invocazione: «Signore Gesù, non permettere che la ragione umana, che tu hai creato per te, si accontenti delle verità parziali della scienza e della tecnologia senza cercare di porre le domande fondamentali del senso e dell’esistenza». Nella IV c’è un pensiero per le famiglie: la preghiera espressa è che «in questi tempi difficili» esse siano «delle oasi d’amore, di pace e di serenità, ad immagine della santa Famiglia di Nazaret». La V è quella della sofferenza che, «accolta nella fede, si trasforma in via di salvezza».

Nella VI c’è Veronica che asciuga il volto di Gesù, ricordando che Cristo è presente «in ogni persona che soffre». Mentre nella VII il pensiero si volge a «tante nostre situazioni che sembrano senza via d’uscita». L’VIII è quella dell’incontro di Gesù con le donne di Gerusalemme: «Il nostro mondo è pieno di madri afflitte, di donne ferite nella loro dignità, violentate dalle discriminazioni, dall’ingiustizia e dalla sofferenza. O Cristo sofferente, sii la loro pace e il balsamo delle loro ferite». Una Chiesa «oppressa sotto la croce delle divisioni che allontanano i cristiani gli uni dagli altri e dall’unità» è il tema della IX.

Nella X, in cui Gesù è spogliato delle vesti, si domanda: «Accorda, Signore, ai figli delle Chiese orientali – spogliati da varie difficoltà, a volte perfino dalla persecuzione, e indeboliti dall’emigrazione – il coraggio di restare nei loro Paesi per annunciare la Buona Novella”». Nell’XI – Gesù inchiodato sulla Croce – si trovano le seguenti parole: «O Gesù, noi ti preghiamo per tutti i giovani che sono oppressi dalla disperazione, per i giovani vittime della droga, delle sette e delle perversioni. Liberali dalla loro schiavitù». Nella XII si prega «perché tutti coloro che promuovono l’aborto prendano coscienza che l’amore non può essere che sorgente di vita». Nella XIII l’invocazione è «per le vittime delle guerre e della violenza».

Infine, nella XIV – Gesù deposto nel sepolcro – la conclusione: «Abbiamo ricevuto la libertà di figli di Dio per non ritornare alla schiavitù; la vita ci è stata data in abbondanza, per non accontentarci più di una vita priva di bellezza e di significato».

VENERDÌ SANTO MEDITAZIONI Un gruppo di giovani libanesi

Fonte: La Via Crucis commentata dai giovani maroniti – Vatican Insider.

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