Laicismo obbligatorio per le scuole cattoliche del Québec

quebec flagLa Corte Suprema del Canada sta per decidere se gli insegnanti delle scuole confessionali private della provincia del Quebec potranno condividere la loro fede con gli studenti, in occasione di una causa riguardante una scuola cattolica, costretta ad insegnare agli studenti che tutte le religioni sono uguali nel proprio corso di etica e religione.

“Si tratta dello stessa filosofia che è stata la genesi dei divieti di blasfemia in altre giurisdizioni. L’idea che sta dietro la legge sulla blasfemia in alcune parti del mondo è che non si vogliono offendere religioni diverse dalla propria, e così il governo del Quebec sostiene di promuovere la tolleranza e la comprensione, ma invece vuole controllare ciò che viene detto”, ha affermato a The Christian Post in un’intervista lo scorso mercoledì Gerald Chipeur, della società canadese Miller Thompson LLP.

Chipeur è uno dei 2.300 avvocati affiliati all’Alliance Defending Freedom, un’organizzazione legale no-profit che ha depositato una memoria lo scorso lunedì alla Corte Suprema del Canada in difesa della Loyola High School, la scuola dei gesuiti in questione.

La scuola cattolica ha sostenuto che non si oppone ad insegnare i 2.008 principi di etica religione richiesti dal governo e necessari per tutte le scuole pubbliche e private, ma ha chiesto di poter tenere il corso secondo coscienza. Il problema che è stato riscontrato è che sarebbe obbligatorio affermare che tutte le religioni, compresi la Wicca e riti pagani, sono ugualmente valide. Il governo ha anche vietato agli insegnanti di esprimere le proprie preferenze per un qualsiasi fede.

“La tutela della religione è un obiettivo lodevole, se ben fatto” afferma la memoria. “Purtroppo per la Loyola High School, essa ha avuto torto in questa causa, il che ha portato a limitare la libertà religiosa del personale e degli studenti, semplicemente perché la materia in questione è religiosa”.

Brett Harvey, Senior Counsel dell’ADF, ha aggiunto in una dichiarazione che “il governo non dovrebbe pretendere che una scuola cattolica dica ai suoi studenti che la fede cattolica non è più valida di una miriade di tradizioni in conflitto tra loro. Tutte le istituzioni religiose devono essere libere di parlare e agire in modo coerente con la loro fede.”

La dichiarazione sostiene inoltre che il multiculturalismo del Canada è rappresentato in parte dalle molteplici organizzazioni religiose rappresentate nella sua società, e che la diversità in queste opinioni deve essere rispettata.

Nella sua intervista con The Christian Post, Chipeur ha detto che, proprio come accade in tutto il mondo con le leggi sulla blasfemia, gli insegnanti sono perseguiti quando offendono la sensibilità religiosa del partito di governo. I sondaggi, come ad esempio un National Household Survey del 2011, mostrano che i due terzi (oltre il 67%) della popolazione del Canada si identifica come cristiana, mentre il 23,9% non dichiara alcuna affiliazione religiosa. Nonostante questo, l’avvocato ha sostenuto che il partito di governo del Quebec ha adottato un “approccio molto ateo e molto ostile a tutte le scuole religiose private. Sono contro tutte le religioni, non solo contro una di esse: sono contro tutte le pratiche religiose.”

Chipeur ha chiarito che tale divieto si applica solo alla provincia di Quebec e che non esiste alcun divieto simile negli Stati Uniti per quanto riguarda le scuole private confessionali.

The Christian Post

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